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Ormai non è più una novità. Non c'è finanziaria, infatti, che abbia omesso di interessarsi del gioco e così è per la finanziaria 2007. L'art. 1, comma 29, infatti prevede che "In coerenza ai principi recati dall’articolo 38 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, ed al fine di contrastare la diffusione del gioco irregolare ed illegale, l' evasione e l’elusione fiscale nel settore del gioco, nonché di assicurare l’ordine pubblico e la tutela del giocatore, con uno o più provvedimenti del Ministero dell’economia e delle finanze –Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato sono stabilite le modalità per procedere alla rimozione dell’offerta, attraverso le reti telematiche o di telecomunicazione, di giochi, scommesse o concorsi pronostici con vincite in denaro in difetto di concessione, autorizzazione, licenza od altro titolo autorizzatorio o abilitativo o, comunque, in violazione delle norme di legge o di regolamento o delle prescrizioni definite dalla stessa Amministrazione. I provvedimenti di cui al presente comma sono adottati nel rispetto degli obblighi comunitari."
Si tratta di una disposizione squisitamente tecnica che attribuisce all'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato il compito di rimuovere dal mercato gli apparecchi non in regola. Tuttavia, è una disposizione che deve far riflettere sull'entità del fenomeno dell'illegalità se ha indotto il Governo ad inserirla nella finanziaria. Evidentemente l'attuale sistema è carente e, non a caso, i Comuni che più di ogni altro soggetto hanno la possibilità di monitorare il territorio non sono, fino ad ora, stati coinvolti in alcun progetto di controllo sul territorio. Forse, sarebbe il caso di mutare rotta, visto anche l'allarme causato dalle categorie a rischio.

È in rete www.neldiritto.it diretta da esponenti del mondo accademico, del Consiglio di Stato e delle Magistrature, la rivista pubblica quotidianamente sentenze di civile, penale e amministrativo (opportunamente massimate e annotate), nonché approfondimenti tematici, contributi dottrinali, osservatori e rassegne giurisprudenziali. Uno strumento utile per l'aggiornamento e la formazione.

Al consigliere comunale non può essere opposto alcun diniego all'accesso (salvo i pochi casi eccezionali e contingenti, da motivare puntualmente e adeguatamente, e salvo il caso – da dimostrare – che lo stesso agisca per interesse personale), determinandosi altrimenti un illegittimo ostacolo al concreto esercizio della sua funzione, che è quella di verificare che il Sindaco e la Giunta municipale esercitino correttamente la loro funzione. In tal senso si è espresso il TAR Piemonte, con la sentenza, Sez. II, 4 ottobre 2006, n. 3324, già disponibile nel sito www.giustizia-amministrativa.it ribadendo, peraltro, la consolidata giurisprudenza del Consiglio di Stato.

Gianluca Sgueo, pubblica sul sito diritto.it, all'indirizzo http://www.diritto.it/art.php?file=/archivio/22783.html un'interessante analisi sul significato e sull'attuazione del decentramento delle funzioni in Europa e in Italia. Conoscere e capire quali sono i fondamenti di questo processo diventa fondamentale nel momento in cui si va a dare attuazione al principio costituzionale della sussidiarietà verticale

Si svolgerà venerdì 20 ottobre, dalle ore ore 14.30 -18.30 a Pasian di Prato, nella sede del Forser, il seminario dal titolo "La denuncia e la dichiarazione di inizio attività. La possibile conformazione e le dichiarazione di invalidità della DIA prima e dopo la modifica della riforma del 2005." relatore e il dottor Luigi OLIVERI qualificato esperto in materia. Maggiori informazioni e la scheda di adesione sono disponibili all'indirizzo http://www.forser.it/corsi/0607/seminariFormazione/index.htm 

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