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Stereogrammi

Sono state pubblicate sul web, all'indirizzo http://www.attivitaproduttive.gov.it/pdf_upload/documenti/phpc0opqR.pdf, le risoluzioni che il Ministero delle attività produttive ha fornito nel periodo dal primo gennaio all'11 maggio 2006. Particolarmente interessante è il parere del 24 febbraio scorso nel quale, dopo aver sottolineato che in base al novellato art. 117 Cost. le Regioni hanno competenza esclusiva in materia di commercio e, quindi, il parere riguarda la disciplina emanata prima della modifica, il Map si sofferma sulla annosa questione della durata della sosta per i commercianti su area pubblica in possesso dell'autorizzazione di tipologia "B" (itinerante). Si segnala anche la risoluzione del 10 marzo in materia di nomina del proposto/rappresentante negli esercizi pubblici.

L'obbligo di indicazione del numero di partita Iva nel sito web rileva per tutti i soggetti passivi Iva, a prescindere dalle concrete modalità di esercizio dell'attività. Di conseguenza, quando un soggetto Iva dispone di un sito web relativo all'attività esercitata, quand'anche utilizzato solamente per scopi pubblicitari, lo stesso è tenuto ad indicare il numero di partita Iva. Questo l'orientamento dell'Agenzia delle Entrate espresso alla luce del disposto dell'articolo dell'articolo 35 del Decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633.

Con una pronuncia non del tutto in linea con il proprio precedente orientamento la S.C. premette che la mancanza del certificato di abitabilità - per non essere stato esso ancora richiesto o rilasciato - configura, in generale, una situazione di inadempimento in ragione dell'iniziale inettitudine della cosa a soddisfare l'interesse dell'acquirente del diritto reale o di credito sulla cosa. Ed aggiunge, subito dopo, che, laddove tale mancanza risulti nota alle parti, essa può non precludere la negoziazione concernente l'immobile, giacché l'inadempimento diviene definitivo solamente allorquando il relativo rilascio risulti definitivamente negato. Su tale assunto, la S.C. afferma che, se non può escludersi che l'immobile privo di licenza di abitabilità possa essere oggetto della valida costituzione del rapporto locatizio, il definitivo diniego del certificato di abitabilità legittima il ricorso ai rimedi della risoluzione del contratto e del risarcimento del danno.Il caso, preso in esame dalla S.C. (Cassazione civile Sentenza, Sez. III, 11/04/2006, n. 8409) riguardava un commerciante che aveva preso in locazione dal proprietario-costruttore un seminterrato da adibire a deposito merci.

A un anno dalla modifica della legge 241/1990 che ha riscritto la disciplina dell'accesso, è stato emanato il D.P.R. 12 aprile 2006, n. 184 pubblicato sulla gazzetta ufficiale del 18 maggio, n. 114 "Regolamento recante disciplina in materia di accesso ai documenti amministrativi". Rilevanti gli aspetti connessi ai controinteressati che devono essere sempre informati dell'esercizio attivato, con la possibilità di opporvisi.

E' stagione di bagni (al mare o in piscina).....ma è bene sapere che, da alcuni anni, il settore è stato interessato da interventi normativi e di indirizzo che, in attesa dell'intervento delle regioni (alcune lo hanno già fatto) non possono non rappresentare elementi di orientamento (leggi prescrizioni) per le licenze rilasciate ai sensi dell'art. 86 del TULPS. Per saperne di più, il sito www.professioneacqua.it, nella sezione legislazione, mette a disposizione dei navigatori, tutta la copiosa disciplina emanata sulle piscine dal 2003 al 2006 accordo Stato-Regioni, la disciplina interregionale, e leggi regionali finora emanate.

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