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E' stata approvata dalla nona Commissione (Agricoltura e produzione agroalimentare) in sede deliberante, il DDL 3438 che introduce una nuova disciplina per l'attività agrituristica. E' una normativa questa che nasce dal coordinamento di diversi disegni di legge e che vede la luce dopo un intenso confronto con le regioni che vedevano lese le proprie attribuzioni. E' una legge innovativa emanata nell'ottica della semplificazione procedimentale e la valorizzazione del comparto.

La Commissione Industria, riunita in sede deliberante, ha approvato all'unanimità il ddl 3761("Disciplina dell'attività professionale di tintolavanderia", già approvato dalla Camera dei deputati). L'esercizio dell'attività professionale di tintolavanderia è qualificata come rientrante nella sfera della libertà di iniziativa economica privata ai sensi dell'articolo 41 della Costituzione, per la quale possono essere determinati programmi o controlli esclusivamente per fini di utilità sociale. La legge è volta ad assicurare l'omogeneità dei requisiti professionali e la parità di condizioni di accesso delle imprese del settore al mercato, nonché la tutela dei consumatori e dell'ambiente, garantendo l'unità giuridica dell'ordinamento di cui all'articolo 120, secondo comma, della Costituzione. In conformità ai princìpi fondamentali stabiliti dalla legge le regioni, tenuto conto delle esigenze del contesto sociale e urbano, adottano norme volte a favorire lo sviluppo economico e professionale del settore e definiscono i criteri per l’esercizio delle funzioni amministrative dei comuni.

Sono state pubblicate nel sito del Ministero delle attività produttive, all'indirizzo http://www.minindustria.it/pdf_upload/documenti/phpwkztpJ.pdf le risoluzioni che il Ministero ha inoltrato a Comuni ed enti pubblici su problematiche attinenti le attività economiche in questi ultimi mesi. Tra queste si segnala la risoluzione del 2 novembre in materia di circoli privati e quella del 20 dicembre che confuta l'interpretazione dell'ANCI in materia di vendita di prodotti agricoli a cielo aperto.

La raccolta di rullini fotografici per la stampa presso laboratori specializzati terzi non integra l'attività di "agenzia d'affari" prevista dall'art. 115 del R.D. n. 773/1931, come tale sottoposta alla previa licenza del competente Questore. Michele Didonna, Avvocato amministrativista in Bari, commenta sulla rivista telematica Dottrina e diritto (www.ilquotidianogiuridico.it) la sentenza del Consiglio di Stato 30 dicembre 2005, n. 7604.

E' questo, in sintesi, il principio desunto dalla sentenza 7143/2005 del Consiglio di Stato, sezione V, depositata il 15 dicembre scorso. La libertà di movimento in qualsiasi parte del territorio del Comune, ha rilevato l'organo giurisdizionale, non costituisce altro che un aspetto particolare della libertà di iniziativa economica privata garantita dell'art. 41 Cost. Le disposizioni legislative e regolamentari volte ad imporre limiti all'esercizio di siffatta attività commerciale devono ritenersi tassative e non suscettibili di una interpretazione tanto estensiva da farvi rientrare anche considerazioni inerenti l'equilibrio tra la domanda e l'offerta. Il Comune, in pratica, può limitare l'ambito territoriale per motivi di polizia annonaria o stradale oppure di carattere igienico sanitario, ma non istituire nuove ragioni di divieto, in tal modo spaziando nella sfera di discrezionalità riservata al legislatore e, come tale, non spettante all'Amministrazione. La sentenza è pubblicata nel sito www.giustizia-amministrativa.it

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