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Ancora i giochi in primo piano
 

Non ha perso occasione il Governo, per introdurre un’ulteriore modifica alla disciplina del gioco d’azzardo che, da tempo ormai, lo Stato ha posto in regime di monopolio. Il Governo, infatti, è intervenuto con un emendamento al dl all’ordine del giorno dei lavori dell’Assemblea già da lunedì, ma bloccato in tempo per rimediare ad un errore. Ieri , a Milano, si sono incontrate le maggiori associazioni del settore Lega Giochi, Ascob, FederBingo e Acadi per discutere del problema. In gioco, infatti, c'è la possibilità, annunciata dal sottosegretario Giorgetti, di correggere l'emendamento. Il disegno di legge all’esame della Camera, consente l’attuale gestione del gioco dell’enalotto e superenalotto fino alla conclusione della procedura di gara prevista dalle disposizioni UE ma all’ultimo momento è stato aggiunto qualcos’altro. L’estremo tecnicismo usato nella stesura dei tre emendamenti del Governo, di cui Italiaoggi ha già informato i lettori, difficilmente avrebbe consentito all’assemblea di intervenire su di un testo che, a prima vista pare pressoché blindato, ed è per questo motivo che le associazioni sono corse ai ripari. All’ occhio attento, infatti, non può non saltare in evidenza il paradosso dell’emendamento per gli apparecchi per il gioco lecito. In questi ultimi mesi il settore del gioco è stato impegnato nella sostituzione degli apparecchi collocati nei locali pubblici, a causa di una vicenda giudiziaria partita dal Tribunale di Venezia. Dopo le polemiche dei mesi scorsi che avevano comportato il sequestro e la distruzione di circa 100 mila apparecchi del tipo “black slot” perché ritenuti dalla Procura lagunare apparecchi che consentivano il gioco d’azzardo, pur se autorizzati dall’Amministrazione dei monopoli, gli operatori del settore sono stati costretti a cambiare il parco macchine con apparecchi che rispettavano le regole fissate dal testo unico di ps. Ora, con l’emendamento del Governo si intende accelerare la procedura per l’introduzione sul mercato delle videolotterie che dovrebbero, in seguito, rimpiazzare le attuali new slot ma che, invece, per un errore di scrittura delle norme, le stesse videolotterie dovrebbero, invece, essere sostituite, successivamente, da una nuova tipologia di new slot. Il settore del gioco mediante gli apparecchi da intrattenimento è un settore che dalla metà degli anni 90 ha cambiato le abitudini degli italiani. Inizialmente inviso al legislatore che, fin dalla originaria stesura del testo unico di pubblica sicurezza l’aveva vietato, una prima apertura al mercato ci fu con l’esplosione della moda dei video games e, quindi, con l’apertura delle sale giochi. Ma da innocui luoghi per famiglie, le sale giochi si sono via via trasformate in mini casinò. Punto di partenza di questa inversione è stata la modifica alla legge che, al piacere di giocare, consentiva di associare il miraggio della vincita: un buono-consumazione che molti titolari dei locali irrispettosi delle leggi, cambiavano con denaro contante. Tutto ciò avveniva circa dieci anni fa. Da allora le caratteristiche degli apparecchi da gioco sono andate via via trasformandosi. Oggi nelle sale gioco, nei bar, nelle rivendite di tabacchi ci sono le new slot, un eufemismo per distinguerle dalle slot machine, vietate. Ma poiché le new slot sono sotto il controllo dei Monopoli, sono lecite. Insomma, la complessità delle disposizioni che ha accompagnato in questi ultimi anni il settore e che alle new slot vorrebbe sostituire le videolotterie, questa volta ha fatto andare in tilt anche l’autore dell’emendamento.
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