Dal Gazzettino di mercoledì 26 Agosto 2009
Dal primo settembre entra in vigore l’ordinanza comunale che punirà gestori
dei locali, commercianti e ragazzi
Alcol ai giovani, partono i divieti
Barbujani: «Consumi esagerati e pericolosi». Ferro: «Isolare questa piaga
sociale»
Giro di vite anti alcol deciso dal comune per tutelare la salute dei minori e
l'ordine pubblico. Dall’1 settembre, pena una sanzione amministrativa da 150 a
500 euro, i titolari degli esercizi commerciali e pubblici di somministrazione
dovranno esporre vicino alla cassa, in posizione visibile per i clienti, un
cartello idoneo a informare sul divieto di cui all'articolo 689 del codice
penale: "È vietata la vendita di alcol ai minori di 16 anni...".
Il cartello dovrebbe essere fornito dalla pubblica amministrazione. Almeno un
terzo dei proventi sarà destinato a campagne di sensibilizzazione contro le
dipendenze mentre annualmente sarà avviato un piano di controlli sul rispetto
della disposizione. L'ordinanza, nella quale si legge "che l'alcolismo può
costituire una predisposizione a delinquere" e che riguarda anche i titolari
delle licenze di esercizio per spettacoli ed intrattenimenti pubblici, i
titolari di sale pubbliche per biliardi od altri giochi leciti che effettuano la
vendita o la somministrazione di bevande alcoliche se da un lato andrà ad
evidenziare una normativa già esistente, riguarderà, questo la novità, anche i
negozi e gli esercizi di vendita (alimentari - supermercati).
L'iniziativa è stata ufficializzata ieri a palazzo Tassoni dal sindaco Massimo
Barbujani e dall'assessore alla sicurezza Giuseppe Ferro. In sala anche il
vicesindaco Giorgio D'angelo, rappresentanti di categoria e delle forze
dell'ordine. Linea soft per il momento che sarà supportata nei prossimi mesi da
un campagna di sensibilizzazione nelle scuole: «Ci siamo attivati da subito - ha
precisato il sindaco - visti i segnali di consumo esagerato che sta creando
problemi di natura fisica ai ragazzi che credono di trovare nel bicchiere la
forza di affrontare la vita".
Ci ha pensato poi Ferro ad entrare nei dettagli. «Noi vogliamo isolare questa
piaga sociale. Nonostante esista una legge, il divieto non viene rispettato. Al
momento vogliamo imporre un percorso puntuale di informazione: invito le forze
dell'ordine alla tolleranza zero. Prossimamente valuteremo - ha puntualizzato -
anche il volume della musica: esiste una correlazione tra decibel e consumo di
alcolici che produce un effetto positivo nelle tasche dei gestori ma non sulla
salute».
Di rimando il sindaco: «In vista della prossima edizione di Adria d'Estate, in
particolare, non possiamo più tollerare certi volumi. Alcuni pensano essere in
discoteca. Non possiamo più creare palcoscenici in piazzette di 50/60 mq con i
disagi che ne conseguono: ci doteremo degli strumenti necessari per la
misurazione».
In sala anche Nicola Bonamico, presidente di Adria Shopping: "Mi sento chiamato
in causa. È difficile però per un gestore riconoscere l'età di un avventore
senza chiedere un documento. Il problema esiste ed è forse maggiore anche al di
sopra di questa questa fascia d'età». «Non criminalizziamo però bar e ragazzi»,
ha fatto eco Paolo Spinello di Ascom.
Sempre in tema di ordinanze, la prossima settimana dovrebbe essere presenta una
normativa anti-accattonaggio.
Guido Fraccon