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Casinò, new slot e pubblicità ingannevole
Il casinò di Venezia sbarca in terraferma con passi da gigante: i negozi di gioco, o "gaming hall", che la società sta aprendo nel Nord Est non si contano più. Sono stati aperti, infatti, in varie località turistiche del Veneto (da Gallio al Kursaal di Lignano, dal Lido di Venezia ad Abano Terme, dall’interno di Villa Foscarini a Gorgo al Monticano fino al Kursaal di Jesolo). Insomma, come informa l’agenzia Jamma, dopo che la società si è aggiudicata i diritti di concessione post Bersani, nessuno la ferma più. Ma c’è chi lamenta che, proprio perché sono state aperte in zone frequentate dai turisti, l’insegna Casinò di Venezia che capeggia sulle vetrine dei nuovi locali è ingannevole, in forza del fatto che gli stranieri non possono sapere come stanno realmente le cose in quanto non hanno la dimestichezza degli italiani, che alle new slot nei bar hanno fatto il callo. L’inganno è motivato dal fatto che l'uso del termine "casinò" dovrebbe essere utilizzato esclusivamente per le sedi in cui sono installate le slot machine e non indicare anche le sale dove risultano installate le newslot a vincita limitata. In altre parole, nella pratica, per le newslot la percentuale di vincita è del 75% e quindi di gran lunga inferiore al 92% dei casinò. Insomma tutta un’altra storia. Ma la campagna di penetrazione del casinò di Venezia, alla fin fine, è poca cosa, se solo si tiene conto di quanti altri bar in Italia, da Nord a Sud senza particolari problemi hanno collocato, magari con l’autorizzazione del comune di competenza, l’insegna: “Bar casinò” e senza peraltro tenere conto che, molto spesso, questi locali non potrebbero fregiarsi neppure dell’insegna “Bar” essendo delle sale gioco nelle quali è consentita l’attività di somministrazione esclusivamente ai clienti che frequentano la sala giochi, mentre il termine “Bar” definisce un locale aperto al pubblico, indistintamente. In sostanza, questo è un bel argomento d’interesse per l’Autorità garante concorrenza e del mercato che, in fatto di pubblicità ingannevole, ha modo di dire la sua, inibire i comportamenti sleali e, se l’invito non viene rispettato, può anche comminare una sanzione. Insomma, se lo Stato non intende autorizzare l’apertura di nuovi casinò, a questo punto, non importa. In Italia, l’arte di arrangiarsi è sempre stata considerata una prerogativa da plaudere.
Come informa l’Autorità garante della concorrenza e del mercato,
a
questo indirizzo, per denunciare la presunta ingannevolezza di un messaggio pubblicitario o l'illiceità di una pubblicità comparativa è sufficiente (come prescritto dal decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 2003, n. 284 , “Regolamento recante norme sulle procedure istruttorie dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato in materia di pubblicità ingannevole e comparativa", G.U. n. 247, 23/10/2003), una segnalazione su carta semplice, indirizzata a:
Autorità garante della concorrenza e del mercato
Piazza G. Verdi, 6/A - 00198 ROMA
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