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Archivio delle
news inviate alla mailing list della Comunità di Pratica
Casinò telematici e poker cash, si apre l'era dei giochi online
News inviata il 11 marzo 2011
E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale
il decreto dell’AAMS (D.M. 8 febbraio 2011; G.U. n. 56 del 9 marzo 2011 -
Suppl. Ord. n.68) con cui viene definitivamente implementata l’infrastruttura
informatica per i giochi online; ciò in attuazione della legge comunitaria del
2008. «Patente a punti» anche per i giochi telematici. In particolare, il
provvedimento introduce nuove regole per l'autolimitazione dei giocatori e una
carta dei servizi per i concessionari. A breve anche casinò online e poker cash.
Ai nastri di partenza anche i giochi da casinò e il poker cash, ovviamente in
versione online. 200 nuove licenze per la durata di 9 anni. Nei prossimi giorni,
si procederà all'assegnazione di 200 nuove licenze per il gioco a distanza, da
attribuire sia a nuovi soggetti comunitari che agli attuali titolari di
concessione per i giochi pubblici. Gli operatori, vecchi e nuovi, potranno
gestire tutti i giochi dell’AAMS: dalle scommesse ai gratta e vinci, dal poker
al SuperEnalotto. 30 giorni per comunicare se proseguire l’attività. Entro 30
giorni, gli attuali concessionari potranno comunicare ad AAMS l'intenzione di
proseguire l'attività, mentre entro 90 giorni dovranno adeguare i propri sistemi
informatici e sottoscrivere la nuova concessione. (Diritto e Giustizia)
Tar FVG: stop al contingentamento del commercio
Il Tar del Friuli Venezia Giulia ha bocciato (leggi
qui la sentenza) le norme che prevedono il «contingentamentò
delle attività commerciali previste dalla legge regionale sul comparto. La
sentenza è stata anticipata ieri dal presidente del Tar, Saverio Corasaniti, a
margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario e verrà depositata nei giorni
prossimi. «Abbiamo riaffermato il principio della concorrenza – ha spiegato
Corasaniti – e abbiamo detto che quella normativa locale e regolamentare va
disapplicata perché ci sono i principi sovraordinati che impongono la
concorrenza piena». Il ricorso in questione era stato avanzato dalla Orma Srl
contro il diniego di autorizzazione per l’apertura di un esercizio commerciale
di media struttura a Maniago. «Nel caso di specie – ha ricordato Corasaniti –
venivano posti dei limiti sul contingentamento». (da il Piccolo)
Ordinanza rumore: sindaco o dirigente?
L’ordinanza di contenimento del rumore rientra nella competenza del sindaco e
non del dirigente. Secondo un costante orientamento della giurisprudenza l’art.
9 L. 447\1995 attribuisce al Sindaco poteri di intervento richiesto da urgente
necessità di tutela della salute pubblica in senso più ampio che non laddove si
dovesse ricorrere ai normali poteri di cui all’art. 54 D.lgs. 267\2000, tanto
che è legittimo l’esercizio del potere di ordinanza ogniqualvolta si accerti
anche attraverso apposita relazione dell’Agenzia Regionale di Protezione
Ambientale (come richiesto dall’art. 15 L.R.n. 13/2001), il superamento dei
limiti imposti dalla legge per contrastare il fenomeno dell’inquinamento
acustico ( vedasi TAR Puglia Lecce 488\2006, TAR Umbria 492\2010, TAR Toscana
1930\2010 ); l’orientamento giurisprudenziale surrichiamato ribadisce la
necessità di valorizzare la ridetta norma, attraverso un’interpretazione logica
e sistematica che tenga conto del contesto in cui la stessa si colloca, in
quanto preordinato a realizzare un efficace contrasto al fenomeno
dell’inquinamento acustico. In tal senso
la sentenza Tar Lombardia 288 del 31 gennaio 2011.
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Comunicazione/dia (ora scia) e comunicazione/informazione: una differenza c’è
News inviata il 9 marzo 2011
Il 17 febbraio scorso, il MISE ha pubblicato on-line un ulteriore pacchetto di
risoluzioni che riguardano prevalentemente i requisiti professionali. Ma, tra i
pareri, c’è n’è uno relativo alla comunicazione di cessazione di attività che,
secondo il MISE, va sostituita da una SCIA. Ancora una volta il MISE si assume
la responsabilità di fornire indicazioni senza adeguate motivazioni a sostegno.
Leggi l’approfondimento di Marilisa Bombi pubblicato su PL.COM.
Pesce crudo: ci vuole prudenza.
Al fine di tutelare i consumatori, dal 1992 in Italia è in vigore un
ordinanza che vieta a ristoranti e punti di ristorazione collettiva di servire
pesce crudo, marinato o affumicato a freddo a meno che non sia stato
precedentemente congelato (-20°C) per almeno 24 ore (Ordinanza Ministeriale del
12/05/1992 avente come oggetto "Misure urgenti per la prevenzione delle
parassitosi da Anisakis"). Piero Nuciari,
sul suo Blog, anche in riferimento alla Circolare n. 4379-P del 17 febbraio
2011 del Ministero della salute di cui si è già dato notizia, affronta, con la
sua solita perizia, la complessa problematica.
Piemonte: avanti con il DURC ………
Ma con buon senso. E’ questo il significato della
delibera della Giunta regionale 28 febbraio 2011, n. 39-1610 pubblicata il 4
marzo scorso che in attuazione di un precedente provvedimento del luglio 2010,
fornisce indicazioni per consentire, in questa prima fase di verifica, la
possibilità di regolarizzare la propria posizione.
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Chiusura sanzionatoria: non serve la comunicazione ex art. 7 legge 241/1990
News inviata il 8 marzo 2011
Nei procedimenti di natura sanzionatoria la consegna del verbale di
constatazione da parte dell’organo accertatore equivale ad una comunicazione di
avvio del procedimento, costituendone esso il primo atto e consentendo così a
colui che lo riceve di interloquire con l’autorità che è chiamata dalla legge a
valutare se irrogare o meno la sanzione. E’ quanto ha affermato il Tar
Lombardia, sez. IV, con
la sentenza 289 depositata il 31 gennaio scorso.
Tra meno di un mese parte il Suap
Rivoluzione è fatta. Non ha nulla a che vedere con lo sportello unico che
aveva voluto Bassanini perché il SUAP che partirà il 29 marzo è il mezzo
telematico attraverso il quale il cittadino dialoga con la PA. Insomma, decolla
la rivoluzione telematica se non quella reale che avrebbe dovuto vedere
dialogare PA e cittadini con un unico obiettivo: aumentare la competitività del
sistema economico nazionale. Ma il SUAP disegnato dal D.Lgs. 112/1998 è rimasto
appannaggio di pochi comuni illuminati che saranno agevolati nella seconda fase,
quando, dal primo ottobre p.v., sarà a regime il procedimento ordinario.
Leggi la nota di Marilisa Bombi pubblicata su PL.COM, disponibile su gentile
concessione dell’editore EDK.
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Friuli Venezia Giulia: il Governo impugna le norme sullo Sportello unico.
News inviata il 4 marzo 2011
Nella seduta del 3 marzo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Governo
ha impugnato diverse disposizioni contenute nella legge regionale 22 del 29 dicembre 2010 e pubblicata sul BUR n. 1 del 5 gennaio scorso. Tra queste, quelle relative allo Sportello unico per le attività produttive, perché “il legislatore regionale eccede dalla propria competenza statutaria di cui agli artt.4 e 5 dello Statuto di autonomia ed invade la competenza esclusiva dello Stato in materia di coordinamento informativo, statistico ed informatico dei dati dell'amministrazione statale, regionale e locale di cui all'art.117, comma 2 lett.r)
della Costituzione.” Come già affermato, lo ricordiamo, dalla Corte
costituzionale con la sentenza n. 15/2010.
Settore giochi: il Tar Lombardia scompiglia le carte
Con una rivoluzionaria
sentenza (n. 321 depositata il 23 febbraio 2011) la Sez. II, Brescia, ha disapplicato il diniego di un’autorizzazione ex articolo 88 Tulps per il contrasto con il diritto comunitario. Secondo il Collegio “può essere considerata legittima la concessione di diritti esclusivi a un organismo pubblico o privato sulle cui attività lo Stato sia in grado di esercitare un controllo tale da consentirgli di padroneggiare i rischi connessi al gioco d’azzardo, nonché di perseguire la prevenzione dell’incitamento a spese eccessive e la lotta alla dipendenza dal gioco, più efficacemente di quanto avverrebbe in presenza di un regime a carattere non esclusivo (v. sentenza Stoß punto 81). Se però lo Stato non persegue effettivamente la prevenzione dell’incitamento a spese eccessive e la lotta alla dipendenza dal gioco, e per contro esistono strumenti, quali il rilascio all’intermediario della licenza di pubblica sicurezza, che consentono di limitare efficacemente le interferenze della criminalità e di garantire allo stesso tempo i consumatori (v. sopra ai punti 10.8 e 10.10), non vi sono ragioni per cui la libertà di prestazione dei servizi e la libertà di stabilimento non possano esplicarsi nel loro ambito naturale, che è la concorrenza nel mercato”. Chi vivrà vedrà.
http://www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Brescia/Sezione%202/2010/201000760/Provvedimenti/201100321_01.XML
Pesce crudo? Solo se bonificato
La Direzione Generale della sicurezza degli alimenti e della nutrizione del Ministero della Salute ha diramato, con circolare del 17 febbraio 2011, indicazioni operative in riferimento alle prescrizioni relative alla vendita e somministrazione di preparazioni gastronomiche, contenenti prodotti della pesca destinati ad essere consumati crudi, condivise dal Comitato Interregionale per la Sicurezza Alimentare, . A tale proposito la Fipe, la Federazione dei pubblici esercizi aderente a Confcommercio, ha predisposto una
nota riepilogativa
delle novità, diramata il 24 febbraio scorso, alle sedi periferiche, disponibile
nella sezione gestione documenti.
Dati e numeri: il problema è serio.
il Ministro della Salute ha trasmesso ai Presidenti di Camera e Senato la settima
Relazione al Parlamento sugli interventi realizzati da Ministero e Regioni in materia di alcol in attuazione della Legge 30.3.2001 n. 125 “Legge quadro in materia di alcol e problemi alcolcorrelati”. I dati sui consumi alcolici e i modelli di consumo confermano il progressivo allontanamento del nostro Paese dal tradizionale modello di consumo mediterraneo. E’ cresciuta nell’ultimo decennio la quota di coloro che consumano bevande alcoliche al di fuori dei pasti, con un incremento particolarmente significativo tra le donne. Il binge drinking,
modalità di bere di origine nordeuropea che implica il consumo di numerose unità
alcoliche in un breve arco di tempo, ha riguardato nel 2009 il 12,4% degli
uomini e il 3,1% delle donne ed è ormai abitudine stabilmente diffusa,
soprattutto nella popolazione maschile di 18-24 anni (21,6,1%) e di 25-44 anni
(17,4%). Per fortuna che diversi comuni hanno imposto l’esposizione della
tabella che ricorda il divieto, anche per i negozi, alla vendita ai minori di
anni 16.
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SUAP telematico è iniziato il count-down
News inviata il 1 marzo 2011
Non c’è regione che tenga perché la competenza è dello Stato. Lo ha chiarito la
Corte di cassazione già con la sentenza n. 15/2010 (in www.giurcost.it con una
interessante annotazione). E così il 29 marzo decolla l’istituto, la procedura,
insomma si cambia sistema. Niente code davanti all’ufficio timbri firme
fotocopie. La rivoluzione avviata con Comunicazione Unica si compie: tutti si
devono informatizzare. E che dire circa il fatto che non ci vuole più neppure la
modulistica tipizzata perché il d.p.r. 160/2010 la prevede soltanto per i
procedimenti soggetti ad autorizzazione? Insomma, come abbiamo sempre sostenuto
la Scia è un adempimento e nulla più.
Di questo e tanto altro si parlerà nelle giornate formative programmate a
Palmanova ed Adria, rispettivamente i prossimi 15 e 24 marzo (www.asso-online.it
per maggiori info).
Modelli EAS: le indicazioni dell’Agenzia sulla proroga
Con
circolare n. 6 del 24 febbraio l’Agenzia delle entrate ha fornito
indicazioni circa “Articolo 1, comma 1, decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225.
Proroga dei termini di presentazione del modello EAS”. Il direttore
dell’Agenzia, a tale proposito, chiarisce che “In forza dell’articolo 1 del
decreto-legge n. 225 del 2010 e della tabella allegata allo stesso
decreto-legge, i termini per la presentazione del modello EAS, stabiliti dai
provvedimenti del 2 settembre 2009, del 29 ottobre 2009 e del 21 dicembre 2009,
sono prorogati al 31 marzo 2011.” Tenuto conto, peraltro, che gli originari
termini dovrebbero essere stati rispettati, la proroga dovrebbe riguardare
principalmente, le associazioni che si sono costituite dopo le sopraindicate
scadenze.
Lombardia: cambia il codice del commercio
L'articolo 23 della L.R. 3/11 ha modificato alcuni articoli, anche per
adeguare la normativa al D. Lgs. 59/10. Oltre ad aver modificato l'art. 5 sui
"Distretti del Commercio", sono stati modificati l'articolo 16 aggiungendo la
definizione di "attrezzature" per il commercio su aree pubbliche; l'articolo 20,
recante i requisiti per lo svolgimento del commercio su aa.pp.; l'articolo 21
sulle attestazioni introducendo sanzione specifica ed eliminando la "presa
d'atto" prevista dall'art. 21 c.9; - modificati gli artt. 24 e 25; - variati i
commi 6 e 7 dell'articolo 27 sulle sanzioni; con queste modifiche è stata
finalmente effettuata "l'armonizzazione" con il contrasto dovuto alla diversa
sanzione per il medesimo comportamento per esercizio abusivo previsto
dall'articolo 33 c. 1, ora abrogato. Sono stati variati anche altri commi
dell'articolo 33; è stato sostituito l'articolo 65 del T.U. recante norme in
materia di requisiti morali per l'esercizio dell'attività di somministrazione e
sostituito il c. 1 dell'art. 66 in materia di requisiti professionali, chiarendo
che gli stessi devono essere posseduti anche in capo a coloro che esercitano
l'attività di somministrazione anche a favore di una cerchia ristretta di
persone. Infine, sono stati modificati i cc. 1 e 2 dell'articolo 68 limitando la
necessità di autorizzazione per trasferimento di sede alle zone assoggettate a
programmazione.
Le modifiche sono contenute da pagina 8 a 10 del
bollettino. (Paolo Ravelli)
Anche il Veneto chiude il 17 marzo
Con
circolare 18 febbraio 2011 prot. 82470, gentilmente inserita in
GD da Riccardo,
anche la Regione Veneto informa i comuni che il 17 marzo, giorno in cui si
celebra l’Unità d’Italia, i negozi dovranno rimanere chiusi. Sta di fatto che, a
livello nazionale, le deroghe sono tante e c’è già chi si sta organizzando. Ma è
politically correct festeggiare facendo shopping?
Comunicazione/dia (ora scia) e comunicazione/informazione: una differenza
c’è
Il 17 febbraio scorso, il MISE ha pubblicato on-line un ulteriore pacchetto
di risoluzioni che riguardano prevalentemente i requisiti professionali. Ma, tra
i pareri, c’è n’è uno relativo alla comunicazione di cessazione di attività che,
secondo il MISE, va sostituita da una SCIA. Ancora una volta il MISE si assume
la responsabilità di fornire indicazioni senza adeguate motivazioni a sostegno.
Marilisa Bombi per la rivista telematica PL.COM ha esaminato la questione che,
su gentile concessione dell’Editore EDK è disponibile per la comunità di pratica
a questo indirizzo.
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