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Archivio delle news inviate alla mailing list della Comunità di Pratica


Polizia amministrativa: semplificazione procedimentale e dichiarazioni mendaci
News inviata il 25 febbraio 2011

Partendo dall’esame di due sentenze, una del giudice amministrativo ed una di quello ordinario, una recentissima ed una del 2009, emergono indicazioni che danno risposta ai seguenti interrogativi: si applicano ancora i termini previsti dal D.P.R. n. 300/1992 o si applica, invece, il termine generale previsto dalla L. n. 241/1990? Va inserita, nella modulistica, la dichiarazione di requisiti non previsti dalla disciplina di riferimento, quale ad esempio l’inesistenza dei carichi pendenti? Ed ancora: può essere negata un’autorizzazione di P.S. quando lo strumento urbanistico non ammette in quella zona l’attività oggetto della richiesta? Il contributo è reso disponibile su gentile concessione dell’Editore EDK.

In Toscana non si gioca a poker
Allo stato ed in attesa del regolamento previsto dall’art. 24, comma 27, l.n. 88/09, operano i principi generali anteriori all’entrata in vigore della suddetta legge, secondo i quali, in mancanza di concessione statale, deve ritenersi preclusa ai privati la possibilità di organizzare ed esercitare il “poker sportivo” con modalità che prevedono il pagamento di una posta d'ingresso e la corresponsione ai vincitori di una ricompensa, anche di natura non pecuniaria, trattandosi di attività soggetta per legge, per ragionevoli esigenze di tutela dell'ordine pubblico, a riserva statale. Tar Toscana, sez. II, sentenza. 328 del 17 febbraio 2011.

Il giardino del bar fa parte del locale
La disponibilità di spazi esterni pertinenziali, rientrando nel concetto di “locali dell’azienda”, può essere utilizzata, ai fini della determinazione complessiva del superficie di vendita qualora lo strumento di programmazione comunale preveda una superficie minima. E’ quanto ha affermato il Tar Toscana, Sez. II con la sentenza 336 del 17 febbraio 2011.

A fine marzo decolla il SUAP telematico
A tale proposito sono previste a marzo due giornate formative, una a Palmanova per la regione Friuli Venezia Giulia ed una ad Adria per il Veneto per un esame approfondito del dPR 160/2010 ed i suoi elementi di criticità in relazione agli adempimenti dei comuni collegati alla Scia.
Visitare il sito www.asso-online.it per i dettagli.


Gratta e vinci ai minori atto secondo.
News inviata il 22 febbraio 2011

In attesa di un necessario approfondimento (in fase di redazione), si dà notizia che l’AAMS rispondendo ad un quesito ha affermato tra l’altro che: “Fino al 31 dicembre 2010 non era sancito il divieto di gioco ai minori con norma di legge, divieto, invece, previsto in materia di apparecchi da divertimento e intrattenimento (articolo 110 , commi 8, 8bis e 9 ter del Tulps). Ciononostante, non è mai venuta meno l’attività di sensibilizzazione nei confronti dei concessionari e degli operatori di gioco da parte dei Monopoli per evitare quanto più possibile il contatto dei minori con i giochi con vincita in denaro, sebbene non fossero previste specifiche sanzioni pecuniarie o interdittive.” Leggi tutta la notizia su Jamma.

Contingentamento comma 6 atto III.
Con circolare del 18 febbraio 2011 l’AAMS chiarisce in una articolata circolare relativa al pagamento della tassa salva-eccedenza che: “Detta norma consente di mantenere in esercizio soltanto gli apparecchi che già risultavano in eccedenza e che l’Amministrazione ha verificato in data 18 gennaio 2011. Pertanto non si ritiene che la norma preveda la possibilità di installare altri apparecchi in numero eccedente rispetto a quelli già detenuti oltre il limite consentito alla predetta data. Insomma, chi ha violato è a posto, ma stop agli abusi.

Niente somministrazione in giardino se la licenza non lo consente
Mentre l’introduzione della Scia fa piazza pulita delle autorizzazioni di natura commerciale, con ciò aprendo il fronte dei problemi relativi al Tulps, il Consiglio di Stato, Sez. V, con la decisione 954 del 14 febbraio 2011 afferma che il giardino di pertinenza del PE non può essere utilizzato per la somministrazione se la licenza di esercizio non lo prevede, ovvero se tra le prescrizioni sussiste l’obbligo di tenere chiusa la porta di accesso all’area verde.

Abbonamento allo Zibaldone
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Dal 29 marzo parte il SUAP.
News inviata il 18 febbraio 2011

Messi al bando i documenti cartacei, dal prossimo 29 marzo l’unico modo per dare il via ad un’attività che non richiede autorizzazioni da soggetti terzi sarà quello telematico. Il dPR 160/2010 che detta nuove disposizioni in materia di Sportello unico per le attività produttive, (il SUAP per intenderci) ha infatti stabilito che entro il 28 marzo i comuni sono tenuti a farsi accreditare dallo stesso ministero nella lista degli Suap, e dal 29 marzo i Suap opereranno ricevendo la Scia solo on line. Nel caso in cui i comuni non siano a norma saranno le camere di commercio a farsi carico di ricevere le documentazioni online, attraverso lo sportello www.impresainungiorno.gov.it, per poi trasmetterle al Comune per l‘istruttoria della pratica. La nuova disciplina si applica anche in FVG in forza del fatto che già con sentenza n. 15/2010 la Corte costituzionale ha affermato la competenza dello Stato in questa materia. Leggi l’articolo di Marilisa Bombi pubblicato su ItaliaOggi.

Il Sindaco sbaglia tipologia di provvedimento ed il Tar Campania annulla l’ordinanza.
Il sindaco nell’introdurre una disciplina del gioco lecito che si sovrappone del tutto, innovandola, a quella dettata dalla normativa statale, non indica alcuna situazione di grave pericolo potenziale o reale che minaccia la sicurezza pubblica né giustifica in altro modo la necessità di ricorrere ai poteri extra ordinem attribuitigli dal citato art. 54. L’intervento si configura piuttosto come un provvedimento generale di regolazione di un settore commerciale e, pertanto, si colloca al di fuori del perimetro segnato dal comma 4, dell’art. 54, anche nella sua nuova declinazione. Insomma tutto da rifare per il Sindaco del Comune di Forio che aveva cercato di mettere un po’ d’ordine in un settore dove AAMS la sta facendo da padrone. Ma in questo caso il Tar Campania, non aveva proprio altra possibilità che quella di bocciare il provvedimento, (sentenza n. 952 del 15 febbraio 2011) 

Ops! Riecco le risoluzioni del Ministero
Ecco on line le 16 risoluzioni del Mise che coprono il periodo dal 25 novembre al 28 gennaio. Insomma due mesi per cercare di dipanare la matassa con riferimento ai requisiti professionali. La sarta vale o non vale? E l’apprendista e l’operaio? Il Mise cerca di fare meglio che può ma la situazione sta diventando critica perché la valutazione non può essere discrezionale, soprattutto dopo il termine del 29 marzo quando le Scia saranno presentate on-line e non ci sarà più quel contatto diretto con l’utente che molto spesso veniva utilizzato anche per dare un’occhiata alle carte per verificare se era tutto a posto. Nel frattempo Ornella Donat, per la rivista telematica “Lo Zibaldone” ha esaminato tutti i pareri espressi con ciò predisponendo la scheda riassuntiva del titolo valido e quello che, invece, per il Mise non lo è.

FVG: nuove regole per gli artigiani
E’ iniziato in Commissione l’esame del ddl 133 di modifica della legge sull’artigianato. Si tratta di un complesso provvedimento che recepisce anche i contenuti del d.lgs 59/2010 anche se ignora il fatto che alla Dia è stata sostituita la Scia. E ciò, nonostante il fatto che il ddl sia stato presentato dalla Giunta ben dopo l’entrata in vigore del nuovo istituto procedimentale.


L’attività agrituristica dopo il d.lgs. n. 59/2010
News inviata il 14 febbraio 2011

È possibile ancora assoggettare ad autorizzazione l’attività di agriturismo? Su questi dubbi si sofferma la Regione Friuli - Venezia Giulia rispondendo ad un quesito di un comune che si interrogava sul sistema autorizzatorio da applicare e se fosse ancora lecito, dopo l’entrata in vigore del D.Lgs. n. 59/2010, richiedere il possesso di particolari requisiti professionali. Marilisa Bombi per la rivista telematica PL.COM ha analizzato la problematica ed il contributo, su gentile concessione dell’Editore EDK è disponibile, per la Comunità di Pratica.

Lombardia: il 17 marzo i negozi restano chiusi.
Emanato un comunicato dalla Regione Lombardia. “Tale data costituisce festività (ancorché solo per il 2011) nella quale le attività commerciali, salvo diversa disposizione dei comuni, devono restare chiuse. L’articolo 103 della l.r. 6/2010, infatti, non prevede che la Giunta regionale o i singoli comuni possano derogare alla disciplina delle aperture domenicali e festive ivi prevista. Pertanto, qualora il comune volesse comunque concedere l'apertura degli esercizi commerciali il 17 marzo, dovrebbe inserire la nuova festività nell'ambito della programmazione degli orari per l'anno 2011. Resta inteso, però, che, al fine di non violare i disposti normativi vigenti, la giornata non deve essere considerata aggiuntiva rispetto al numero totale di giornate di apertura concesse dal sopra citato articolo 103.”

Obbligo del DURC anche in Emilia – Romagna

E’ stata pubblicata sul Bollettino del 10 febbraio 2011 la legge regionale n. 1 con la quale, anche in Emilia Romagna viene introdotto l’obbligo del DURC per i commercianti su aree pubbliche. Si tratta di un provvedimento doveroso, in quanto a seguito della previsione introdotta a suo tempo nell’ordinamento nazionale con la legge 102/2009 di riconversione del dl anti-crisi 1 luglio 2009, n. 78 si era aperto un contenzioso a livello ministeriale risolto soltanto dal successivo comma 12 dell’art.2 della legge finanziaria n.191/2009 che, appunto demanda alle regioni, nell’esercizio della potestà normativa in materia di disciplina dell’attività economiche, la possibilità di stabilire che l’autorizzazione allo svolgimento delle stesse sia soggetta alla presentazione da parte del richiedente del DURC, previsto dall’art.1 comma 1176 della legge n.296/96. Da oggi quindi, dopo il Piemonte (che è stata la prima Regione ad intervenire) anche i commercianti su aree pubbliche romagnoli dovranno dimostrare di essere in regola con la posizione contributiva che, fino ad oggi, aveva riguardato soltanto il settore dell’edilizia e dei servizi. (vedi allegato)

Aams sbaglia e risarcisce il danno (oltre le spese)

L’errore dell’Amministrazione non può più essere ritenuto “incolpevole” e dunque giuridicamente giustificabile quando si ignorano i principi elementari del diritto. Il Tar del Lazio (sentenza 1152 del 7 febbraio 2011) condanna l’Amministrazione nei monopoli alle spese e al risarcimento del danno subito da parte dell’impresa che si è vista notificare la decadenza del titolo autorizzatorio mentre invece non ne sussistevano le condizioni. Infatti, Aams aveva erroneamente ritenuto che il dies a quo per il computo del tempo (ai fini della verifica della tempestività della domanda) dovesse essere fatto decorrere dal giorno in cui Essa aveva “adottato” il provvedimento di autorizzazione al trasferimento della concessione (dal precedente concessionario) alla ricorrente; e (così facendo) ha ignorato che secondo un principio generale (ed elementare) di diritto amministrativo (sancito, in ultimo, dall’art.21 bis della L. n.241 del 1990), ma ricavabile anche per logica giuridica, i provvedimenti che incidono sulla sfera giuridica soggettiva dei destinatari determinando obblighi o anche solamente “oneri” a loro carico non sono efficaci fino a quando non vengano utilmente notificati o comunicati ai destinatari incisi (ragion per cui vengono definiti “atti recettizi”).

Question time con Cardosi e Bombi
Il prossimo 24 febbraio, il Centro studi amministrativi Alta Padovana organizza, a Cittadella, una giornata di studio sulle questioni di più stretta attualità in materia di disciplina delle attività economiche, con ampio spazio ai quesiti dei partecipanti che avranno la possibilità di avere – in diretta – risposta ai propri dubbi in una materia che in questi ultimi anni ha subito una vera e propria rivoluzione. Leggi il programma. Vedi allegato


Locali a luce rosse: non c’azzecca l’art. 100 del Tulps
News inviata il 9 febbraio 2011

E’ illegittima l’ordinanza del questore emanata ai sensi dell’art. 100 del Tulps. L’eventuale comportamento border-line degli avventori tra ambito erotico-sessuale o di non può essere addotto quale elemento idoneo ad arrecare offesa alla moralità pubblica, né può suffragare un giudizio di pericolosità sociale da assumere a fondamento di un provvedimento cautelare adottato ai sensi dell’art. 100 del Tulps. E’ quanto ha affermato il Tar Lombardia, sezione III con la sentenza 352 del 4 febbraio 2011.

Se il fumo dà fastidio lo decide il giudice
Le problematiche inerenti le immissioni superiori alla normale tollerabilità (e di conseguenza le eventuali prescrizioni da impartire per evitare le immissioni stesse) devono, alla luce dell'articolo 844 del codice civile, essere prospettate davanti al Giudice Ordinario. Il Tar del Veneto, Sezione III, con la sentenza 140 del 31 gennaio 2011 ha dichiarato l’illegittimità del provvedimento con il quale il Comune ha imposto al titolare di una friggitoria lo spostamento e l’innalzamento della canna fumaria sulla base delle richieste della Asl.

Niente sala giochi in zona industriale
Le norme di piano regolatore che disciplinano l’uso del territorio, ed in particolare che disciplinano le modalità d’uso delle singole zone in cui è ripartito il territorio comunale, non riguardano soltanto la procedura e i contenuti dei provvedimenti con cui l’Amministrazione Comunale rilascia i titoli abilitativi in materia edilizia, ma riguardano qualsiasi modalità che di fatto possa incidere sull’uso del territorio. Così se il piano regolatore impone il divieto, secondo una logica urbanisticamente apprezzabile, che nella zona industriale non possono essere attivati impianti ricreativi rivolti alla generalità, non è ammesso che tali impianti siano attivati, anche se non fosse in concreto necessario il rilascio di un titolo abilitativo edilizio. E’ questo quanto ha affermato il Tar della regione Veneto, sez. III, con la sentenza 139 del 31 gennaio 2011.

Il campeggio con stabilimento balneare annesso
Il campeggio non fruisce di semplificazioni procedimentali se ha lo stabilimento balneare annesso.
Ciò in quanto la l. r. 2/2002 (artt. 67 - 70 e 101 - 105) ed i relativi regolamenti disciplinano, separatamente, la classificazione e l'autorizzazione per la conduzione di campeggio e per la gestione di stabilimento balneare, sottoponendo, invero, a diverso procedimento e a differenti requisiti la catalogazione della struttura e l'autorizzazione rilasciata dal Comune competente per territorio. In tal senso si è espresso il Servizio di consulenza della regione Friuli Venezia Giulia con il parere 3725 del 7 febbraio 2011 il quale ha anche affermato che “tanto per i campeggi quanto per gli stabilimenti balneari, il provvedimento di ri-classificazione della struttura è adottato in presenza di modificazioni intervenute nei requisiti rispettivamente di cui agli allegati B e G della l. r. 2/2002 e, quindi, di variazioni qualitative inerenti le attrezzature e i servizi di cui è dotata la struttura medesima.”

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