|
Archivio delle
news inviate alla mailing list della Comunità di Pratica
Il Mise dà le dritte agli stranieri in materia di requisiti professionali.
News inviata il 6 luglio 2010
Con il decreto legislativo 206/2007, relativo al riconoscimento delle qualifiche
professionali conseguite all'estero, l'Italia ha recepito la Direttiva
2005/36/CE. La novità di questa normativa è quella di prendere in considerazione
la "qualifica professionale"nel suo complesso - comprensiva dell'esperienza
professionale acquisita esercitando materialmente l'attività - e non solo quella
attestata da un titolo di studio o di formazione professionale; ciò consente di
ottenere il riconoscimento della qualifica anche in assenza di un titolo di
studio specifico, ove l'esperienza professionale sia stata maturata per un
congruo numero di anni. E’ quanto afferma il Ministero dello Sviluppo economico
nella
circolare di fine maggio.
L’esercizio dell’attività: il titolare dei requisiti e il preposto institore
Come si è avuto modo di affermare, la portata innovativa del D.Lgs. 59/2010 sembra essere passata sotto silenzio o presa sottogamba, a seconda dei punti di vista o dei casi. Eppure, perlomeno per quanto riguarda i requisiti morali e professionali, c’è stata una vera e propria rivoluzione, come risulta dall’approfondimento, nel quale si cerca di dimostrare che anche l’impresa individuale, contrariamente al passato, se sprovvista dei requisiti professionali, può esercitare l’attività attraverso un preposto institore. Il
contributo, pubblicato su PL.COM è reso disponibile, su gentile concessione dell’editore EDK
per la Comunità di pratica.
Commercio su AP: Il Consiglio lombardo invita la Giunta ad intervenire in
materia di DURC
Il Consiglio regionale nell’ultima seduta ha approvato la mozione urgente
presentata dalla Lega Nord sulla presentazione del DURC per l’esercizio
dell’attività ambulante, con una modifica sostanziale. Il testo approvato recita
infatti che “il Consiglio regionale invita - e non più obbliga - la Giunta ad
adottare, entro 60 giorni dalla data di approvazione della presente mozione,
ogni opportuno provvedimento affinché sia introdotto nell’ordinamento lombardo
l’obbligo della presentazione del DURC”. La tematica dovrà ora essere
approfondita in sede di IV Commissione “Attività Produttive”. (Rif.FM)
|
Il Servizio commercio non può essere esternalizzato
News inviata il 1 luglio 2010
Nella pubblica amministrazione, è necessaria un'attenta valutazione preliminare delle motivazioni che inducono all'esternalizzazione di determinate attività o segmenti di esse, individuando non solo gli specifici benefici attesi, ma verificando anche le condizioni generali del servizio, che dovranno poi orientare la formulazione degli atti di gara e del relativo contratto. In particolare, si è dell'avviso che non possano essere esternalizzate funzioni istituzionali correlate all'esercizio di pubblici poteri, che comportano l'emanazione di provvedimenti autoritativi
o abilitativi, destinati a incidere in maniera incisiva sulla sfera giuridica
del cittadino. In tal senso si è espresso il Servizio per gli affari
istituzionali della Regione Friuli Venezia Giulia, con il
parere 10893 del 28 giugno 2010.
I soldi delle sanzioni le incassa l'Unione e non il Comune.
Se il Servizio di Polizia locale è stato trasferito all'Unione dei comuni, le sanzioni irrogate spettano all'Unione e non ai singoli comuni in cui ha sede l'attività interessata dall'infrazione, perchè I comuni che autonomamente decidono di costituire una Unione debbono avere consapevolezza che danno vita ad un nuovo ente locale, con la stessa capacità giuridica e con gli stessi principi fondanti
dei comuni costituenti.. In tal senso si è espresso il Servizio consulenza della
Regione Piemonte con il
parere n. n. 32/2010.
|
L’esercizio dell’attività dopo il d.lgs 59/2010. I requisiti morali.
News inviata il 28 giugno 2010
La portata innovativa del D.Lgs. 59/2010 sembra essere passata sotto silenzio o presa sottogamba, a seconda dei punti di vista o dei casi. Eppure di rivoluzione si tratta! I dubbi che quotidianamente vengono posti sulla disciplina di settore, nazionale o regionale, denotano che sono in pochi coloro i quali hanno capito che, nei fatti, tutto è cambiato con riferimento, ad esempio, all´esercizio concreto dell´attività e ai requisiti morali che devono essere posseduti da colui il quale esercita l´attività. Marilisa Bombi per PL.COM inizia da questo numero un
approfondimento che, su gentile concessione dell’editore EDK è disponibile per la Comunità di pratica.
Pubblicata in GU la Comunitaria 2009
Sulla GU n. 146 del 25 giugno 2010 Suppl. Ordinario n.138,
è stata pubblicata la legge comunitaria 2009 che modifica l'art. 14-bis della legge 30 marzo 2001, n. 125 (Legge quadro in materia di alcol e di problemi alcol correlati), che, come si ricorderà, era stato già oggetto di novella con la Comunitaria 2008.
Leggi il breve commento di Marilisa Bombi.
|
Incostituzionali, in Liguria, i limiti per le vendite promozionali
News inviata il 25 giugno 2010
E stata dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’art. 113, comma 2, della
legge della Regione Liguria 2 gennaio 2007, n. 1 (Testo unico in materia di
commercio), nella parte in cui non prevede che non possono essere effettuate
vendite promozionali, nei quaranta giorni antecedenti le vendite di fine
stagione o saldi, dei medesimi prodotti merceologici oggetto di queste vendite.
Il legislatore regionale, estendendo il divieto di vendite promozionali in
periodo antecedente alle vendite di fine stagione o saldi, applicato alla
generalità dei prodotti merceologici, ha invaso la sfera di competenza statale
esclusiva in materia di tutela della concorrenza. E’ quanto ha stabilito la
Corte costituzionale con
la sentenza 232 del 24 giugno.
In materia di requisiti professionali, la provincia di Lecce sposa le tesi
del Mise
Il Ministero, afferma
il parere dell’Agenzia di assistenza tecnica
agli enti locali, ha chiarito che il mancato inserimento nelle norme
dell’attività svolta in proprio è riconducibile al fatto che “il soggetto che ha
esercitato legittimamente l’attività nel periodo prescritto, infatti, non poteva
non essere in possesso del requisito e non riconoscerlo non risponderebbe a
criteri di equità, considerato il contenuto della disposizione di cui al citato
articolo 71, comma 6 che riconosce quale requisito valido l'avere esercitato in
qualità di dipendente qualificato o familiare coadiutore”.
Il commerciante della porta accanto non è controinteressato
In materia di impugnazione di provvedimenti di diniego di autorizzazione
all’apertura di esercizi commerciali non sono configurabili posizioni di
controinteressati, atteso che gli esercenti attività della medesima natura di
quella per la quale è stata negata l’autorizzazione sono titolari di un
interesse di mero fatto al consolidamento dell’atto impugnato costituito dal
vantaggio economico di una minore concorrenza, e giammai parti del rapporto
giuridico controverso. In tal senso si è espresso il Consiglio di Stato con
la decisione 3877 del 21 giugno 2010.
Se la merce venduta risulta difettosa, è esclusa la mora per l'acquirente
che non ha pagato il saldo
Cade in contraddizione il giudice che prima riconosce i vizi della
fornitura, accogliendo la domanda di riduzione del prezzo, e poi non considera
l'incidenza dell'accertamento nel determinare il contenuto della residua
prestazione dovuta dal compratore. Sezione seconda, sentenza n. 14926/10;
depositata il 21 giugno.
La news è del quotidiano di informazione giuridica Diritto e giustizia.
La sentenza è disponibile nella sezione
gestione documenti.
|
Giochi: lo Stato per far cassa non guarda in faccia nessuno
News inviata il 23 giugno 2010
Emanate due nuove circolari da Aams. L’ultima del 16 giugno è a seguito
dell’interpretazione autentica disposta dal Parlamento di interpretazione
autentica dell’art. 88 Tulps.
Leggi la circolare e il
commento di Marilisa Bombi.
|
pag: 144 145 146 147 148 149 150 151 152 (di 346)
|
| |