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Archivio delle news inviate alla mailing list della Comunità di Pratica


Totem fuori legge: lo dice Aams
News inviata il 12 maggio 2010

I totem possono essere utilizzati solo dai concessionari autorizzati unicamente per la raccolta di scommesse sportive a quota fissa, mentre ogni altro uso rappresenta "un'ipotesi di intermediazione nella raccolta di gioco, vietata dalla legge. Secondo i Monopoli di Stato, la mancanza degli eventuali criteri di ubicazione e installazione "non comporta l'automatica legittimazione" per tutti gli esercizi pubblici di detenere postazioni che attraverso Internet consentono il collegamento a qualunque sito per il gioco a distanza. Un'interpretazione contraria legittimerebbe la mancata adozione di strumenti necessari per garantire "i preminenti interessi di tutela di esigenze imperative" di contrasto alla criminalità e di tutela dei minori". Un impianto normativo efficace richiede invece che l'Amministrazione, per svolgere efficacemente il proprio compito, debba tenere sotto controllo "tutti coloro che operano - anche indirettamente - nel settore, com'è il caso dei gestori dei pubblici esercizi, allo scopo di prevenire l'esercizio di attività di gioco per fini criminali o fraudolenti".
Leggi la circolare.

Le fiere in Lombardia
Valerio Ferè continua l’analisi del testo unico in materia di commercio della regione Lombardia. Questa è la volta delle attività fieristiche.
Leggi il contributo.


Per la superficie di vendita, la sua definizione è un optional?
News inviata il 10 maggio 2010

Marilisa bombi per la rivista telematica PL.COM esamina la questione alla lice di un recente parere della regione Piemonte che si è espressa in relazione alle merci di grande ingombro. Su gentile concessione dell’editore EDK, il contributo è messo a disposizione della Comunità di pratica.
Leggi il contributo.

Fipe, divieto alcol dalle due di notte per i pubblici esercizi
La riforma del codice della strada approvata nei giorni scorsi dal Senato impone il divieto di somministrazione di alcol a partire dalle due della notte per tutti i locali pubblici che somministrano, cioè bar, ristoranti, agriturismi, circoli privati, bar negli hotel, villaggi turistici, campeggi, sagre, eccetera. Per la Fipe, il testo che adesso passerà alla Camera cerca di scaricare sui pubblici esercizi colpe e responsabilità di un mancato presidio su un fenomeno sociale che non nasce certamente nel pubblico esercizio. Come non dare ragione se nessuno fa rispettare il divieto di vendita degli alcolici ai minori di anni 16?
Leggi il comunicato della Fipe e la nota di Marilisa Bombi.

La Corte costituzionale interpreta la disciplina antialcol
La scelta compiuta dal legislatore con la normativa (tra l’altro in fase di revisione come risulta dalla sopraindicata news) risponde all’obiettivo, non irragionevole, di limitare la somministrazione di bevande alcoliche in quelle situazioni nelle quali gli effetti conseguenti al loro consumo possono risultare ampliati dall’ascolto di musica, protratto per ore e talora fino al mattino. In sostanza, il Giudice delle leggi con la sentenza n. 152 del 29 aprile 2010 afferma che la ratio della norma è, chiaramente, quella di contrastare il fenomeno delle cosiddette “stragi del sabato sera”. L’interpretazione della Corte tuttavia, che vede limitati ai locali di trattenimento l’obbligo delle tabelle, verrà a cadere con la modifica più sopra anticipata.

Spettacolo: Accordo su requisiti e formazione del "buttafuori"
Le regioni in occasione dell’ultima Conferenza Stato regioni hanno presentato la loro proposta per la formazione del personale addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi. Insomma, sono state definite le modalità per la selezione e la formazione del personale, gli ambiti applicativi e il relativo impiego.
Leggi il testo dell’accordo.

Gioco, ancora gioco, perennemente gioco
Come da tempo ormai si sostiene non c’è legge di conversione o legge omnibus che non veda il Governo cogliere l’occasione per inserire una norma sul gioco e come da tempo ormai si sostiene, non c’è settore in cui le norme siano, scandalosamente, più oscure. Scandalosamente perché – come si è denunciato nei giorni scorsi – l’eventuale infrazione alle norme sul gioco inibisce l’esercizio dell’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande. Adesso è l’ora della legge di conversione del decreto legge 25 marzo 2010, n. 40 che, al comma 2 bis dell’articolo 2 dovrebbe introdurre rilevanti novità in materia di gioco a distanza. Il “dovrebbe” è d’obbligo in quanto la norma è alquanto oscura, come rileva anche l’avv. Gianluca Pomante che per l’agenzia Jamma ha cercato di interpretare la disposizione.
Leggi lo schema della legge di conversione all’esame del Senato che dovrà essere approvata entro il 25 maggio e l’intervento pubblicato su Jamma.


Bolkestein: da oggi le novità del d.lgs 59/2010
News inviata il 8 maggio 2010

Entra in vigore oggi, 8 maggio, il decreto legislativo 59/2010 con il quale il Governo (su delega del Parlamento) ha dato attuazione alla direttiva Bolkestein. Chi vivrà vedrà, si potrebbe dire, ma come si è annunciato ieri a proposito dei requisiti per gli esercenti, si vedono nubi nere all'orizzonte. Comunque, diligentemente, il Ministero dello sviluppo economico ha nel frattempo diramato le sue indicazioni che sono disponibili a questo indirizzo.
A proposito della circolare, leggi le prime osservazioni di Marilisa Bombi.


Va revocata la licenza se il titolare del bar è in custodia cautelare
News inviata il 7 maggio 2010

E’ irrilevante il fatto che nel locale siano stati installati 10 apparecchi da intrattenimento senza le prescritte autorizzazioni, ciò che rileva, secondo il Tar Puglia, sez. Bari (sentenza n. 1327 dell’8 aprile 2010) è che le autorizzazioni di polizia debbono essere negate a chi è sottoposto a misura di sicurezza personale, così come dispone l’articolo 11 del Tulps. In sostanza, afferma la sentenza, le autorizzazioni medesime debbono essere revocate tutte le volte in cui nella persona autorizzata vengano a mancare in tutto o in parte le condizioni alle quali sono subordinate, ipotesi logicamente distinta dalla revoca facoltativa di cui all’ultima parte della norma citata.
Leggi la sentenza.

Bolkestein: che disastro (almeno per i titolari dei pubblici esercizi)
Con il decreto legislativo n. 59/2010 che entrerà in vigore domani, sabato 8 maggio, infatti, scatta l’obbligo per coloro i quali esercitano l’attività di somministrazione, di essere immuni da ogni peccato, ops... infrazione in materia di gioco. L’attività è inibita d’ora innanzi, non soltanto, come nel passato, se è stato commesso reato in materia di gioco d’azzardo con la relativa condanna, ma a fronte di qualsiasi sanzione, anche amministrativa. Nel caso, quindi, ci sia stata nel passato o intervenga nel tempo una sanzione decade, per gli interessati, il diritto di stare dietro al bancone. Così dispone, infatti, il secondo comma dell’art. 71 del d.lgs 59/2010.
Leggi il d.lgs 59/2010.


Negli stadi stop al divieto indiscriminato alla vendita di bevande alcoliche
News inviata il 5 maggio 2010

La somministrazione di bevande alcoliche non va vietata sempre e comunque all'interno degli stadi; ciò in quanto la Convenzione di Strasburgo del 19 agosto 1985 ha già fissato i necessari paletti. E' illegittima, quindi, l'ordinanza sindacale che "si discosta dal paradigma normativo in quanto fissa un divieto generalizzato di vendita e somministrazione di sostanze alcooliche nello stadio comunale e negli esercizi pubblici in prossimità, in occasione degli incontri aperti al pubblico, in qualunque orario e giorno della settimana, senza essere confortata da un’istruttoria e da una motivazione che evidenzino una situazione di concreto pericolo per la pubblica sicurezza che giustifichi una misura dalla portata restrittiva così ampia. In sostanza, il potere sindacale di ordinanza risulta esercitato in modo esorbitante rispetto ai limiti che lo perimetrano ai sensi della normativa speciale recata dall’art. 5 della legge n. 287/1991 oltre che in relazione allo stesso disposto dell’art. 54 del d.lgs. n. 267/2000, sul piano della congruità della motivazione e dell’ambito temporale di operatività." E' quanto ha ribadito il Consiglio di Stato, con la decisione 2465 del 29 aprile 2010, disponibile nel sito istituzionale.

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