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Archivio delle news inviate alla mailing list della Comunità di Pratica


On line le risoluzioni del Ministero
News inviata il 16 novembre 2009

Undici pareri: quelli che il Ministero dello Sviluppo economico ha fornito su altrettante questioni poste da Comuni ed associazioni, nel periodo tra il 24 luglio e il 9 ottobre, sono state messe on line a questo indirizzo.
Ancora in primo piano la questione della liberalizzazione conseguente alla sentenza del Consiglio di Stato 2808/2009 e ancora alcolici. Insomma, i problemi sono sempre gli stessi e il Ministero, sulle diverse questioni, dice la sua. Ma l’interprete attento sa che i pareri e le circolari non sono altro che un punto di vista. Ben altra cosa è il disposto di una legge!

La perdita dei requisiti per l´esercizio dell´attività di somministrazione
La L. 287/1991 prevede, all´ultimo comma dell´articolo 3, che l´attività deve essere esercitata nel rispetto delle disposizioni edilizie, urbanistiche e sanitarie. Anche le regioni che si sono dotate di una propria disciplina hanno mantenuto questa prescrizione che consente di sanzionare colui il quale fa perdere ai locali i requisiti che avevano legittimato il rilascio dell'autorizzazione. Ma sulla questione della tipologia di sanzioni, per la Corte di Cassazione la disciplina di settore non ne prevede di specifiche e in aiuto, quindi, interviene il Tulps. Marilisa Bombi, per la rivista telematica PL.COM, ha approfondito la questione alla luce della sentenza della Cassazione 5 ottobre 2009, n. 21273. Su gentile concessione dell’editore EDK il contributo è reso disponibile per la Comunità di pratica, a questo indirizzo.

Meno di un mese per il modello EAS
E’ iniziato il countdown. Manca ormai meno di un mese, infatti, per la scadenza del 15 dicembre, data entro cui i presidenti delle associazioni devono conseguare all’Agenzia delle entrate il modello EAS. Per i comuni nel cui territorio è esercitata l’attività di somministrazione all’interno del circolo sussiste l’obbligo di richiedere copia del modello EAS, in quanto presupposto per l’esercizio legittimo dell’attività è quello di rispettare le disposizioni contenute nell’art. 148 TUIR e, in parole povere, non c’è altro modo per accertarlo che attraverso la lettura dei dati inseriti nel sopraindicato modello. Nella sezione gestione documenti il testo della lettera che il Comune dovrebbe inoltrare ai presidenti dei circoli.


Novità in Lombardia
News inviata il 13 novembre 2009

La regione ha disposto la ripubblicazione dei modelli Diap con l'aggiunta delle attività di distribuzione automatica alimenti (art. 5 L.R. 9/09).
I nuovi modelli possono essere scaricati da questo indirizzo.

…e nella regione Puglia
Con l'art. 13 della l.r. 12 ottobre 2009, n. 21 sono state stabilite le nuove distanze di sicurezza degli impianti di distribuzione carburanti G.P.L., serbatoi e zona scarico cisterne 30 mt. dalla carreggiata stradale e 100 mt. dagli insediamenti produttivi.

Apre il bar con una Dia in centro a Roma e la passa franca
Con sentenza Tar Lazio 4236 del 27 aprile 2009 è stato accolto il ricorso dell’impresa che aveva impugnato il divieto a continuare ad esercitare l’attività avviata a seguito di dichiarazione di inizio attività. “La libertà di commercio, nel cui contesto è inquadrabile quella di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, in quanto espressione del più generale principio della libertà di iniziativa economica garantita dall’art. 41 della Costituzione, afferma la sentenza, esige infatti  che, pur nell’esercizio della potestà ad esse riconosciuta dalla legge 25 agosto 1991 n. 287 e dalle altre fonti normative in materia, le amministrazioni locali offrano rigorosa motivazione delle concrete e puntuali ragioni ostative al rilascio delle autorizzazioni, che non possono consistere nel mero, apodittico, richiamo al mancato mutamento di parametri numerici ottimali calcolati con riferimento a periodi pregressi, senza alcuna altra concreta specificazione.”


La Regione Veneto fissa le regole per gli acconciatori
News inviata il 9 novembre 2009

Con legge regionale 23 ottobre 2009, n. 28, pubblicata sul Bollettino del 27 ottobre sono fissate le nuove (si fa per dire) regole per l’esercizio dell’attività. Nulla di nuovo sotto il sole si potrebbe dire e, anche, disposizioni in palese contrasto con l’art. 117 Cost.. Infatti, l’art. 4 della legge prevede che i Comuni devono approvare un regolamento sulla base dello schema tipo predisposto dalla Giunta, mentre ben si sa che l’esercizio della potestà regolamentare è esercitata dal soggetto titolare della funzione.
Leggi la legge.

Il Comune intende vendere dei libri. Come ci si deve regolare?
Una risposta in tal senso è stata fornita dal Servizio consulenza delle autonomie locali della Regione Friuli Venezia Giulia con il parere n. 17019 del 28 ottobre 2009. Secondo la Regione, per l'utilizzo di volontari da parte dell'ente locale, in conformità al disposto della legge regionale 20 febbraio 1995, n. 12, (Disciplina dei rapporti tra le istituzioni pubbliche e le organizzazioni di volontariato) si rende necessario individuare un'organizzazione di volontariato, nel rispetto dei criteri di scelta ivi previsti e stipulare con la medesima apposita convenzione.
Leggi il parere.

Le nuove norme sul Made in Italy
l Dipartimento Politiche Comunitarie ha curato la realizzazione di una pubblicazione dedicata alle nuove norme sul Made in Italy, contenute nel decreto legge 25 settembre 2009, n. 135, riguardante "Disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi comunitari e per l'esecuzione di sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee".
La brochure che contiene il testo di legge, i destinatari del provvedimento, i benefici del "nuovo" Made in Italy e la lotta alla contraffazione è disponibile a questo indirizzo.

In Lombardia nuovi orari per i distributori di carburante
Sul Bollettino del 2 novembre è stata pubblicata la delibera della Giunta regionale 21 ottobre 2009 n. 8/10359 che fissa gli indirizzi generali per i Comuni sugli orari e turni di apertura e chiusura degli impianti di distribuzione dei carburanti. Si tratta, peraltro, di un ottimo punto di riferimento per i Comuni che appartengono a regioni in cui la rispettiva regione non ha fornito gli elementi di indirizzo.
Leggi, a questo indirizzo, il provvedimento pubblicato a pagina 3375 del Bur della Lombardia.

Quotidiani, periodici e sistema autorizzatorio. La chiarezza che non c’è ancora
Vendita di giornali e attività commerciali in senso lato. Libertà d’iniziativa economica. Direttiva Bolkestein. E’ finito il tempo delle incertezze? E’ quanto viene da chiedersi tenuto conto che, entro la fine di quest’anno, i Paesi membri della UE devono dare attuazione alla Direttiva servizi. Se lo Stato non rispetta i termini si avvia la procedura di infrazione, ma anche i Comuni devono fare la loro parte, e non sarà facile. Marilisa Bombi, per la rivista telematica PL.COM approfondisce la problematica alla luce della sentenza n. 2284 del Tar Puglia - Lecce, Sez. I, dell’8 ottobre 2009. Il contributo, su gentile concessione dell’editore EDK è messa a disposizione per la Comunità di pratica a questo indirizzo.

L’attuazione della direttiva Bolkestein
Arrivano alla spicciolata, ma arrivano, al Ministero delle Politiche comunitarie, i contributi delle associazioni sindacali datoriali e dei lavoratori per l’attuazione della direttiva servizi che, com’è noto deve essere attuata entro fine anno. A questo indirizzo è possibile trovare tutte le osservazioni ed i contributi finora presentati e di cui, per quanto riguarda, le attività economiche, alcuni sono stati già anticipati.

Lo Zibaldone di ottobre
E' in spedizione lo Zibaldone di ottobre: tutte le news, gli articoli, le sentenze e gli approfondimenti del mese raccolte in un unico testo.
Il costo del servizio è di soli 50 euro all’anno (più iva) e dà diritto, oltre a ricevere mensilmente lo Zibaldone, ad un parere giuridico in materia di attività economiche espresso da Marilisa Bombi. Per informazioni ed adesioni, scrivere a info@asso-online.it.


Il Tar Campania, in materia di accesso, tira le orecchie all’Amministrazione dei monopoli
News inviata il 3 novembre 2009

Il Tribunale amministrativo regionale per la Campania, (Sezione Quinta) con sentenza 6290 del 23 ottobre 2009 ha accolto il ricorso avverso il diniego di accesso agli atti di un’impresa desiderosa di conoscere in base a quale autorizzazione dei Monopoli stava allestendo un centro scommesse analogo al proprio.
Le sentenze sono disponibili nel sito istituzionale www.giustizia-amministrativa.it.

Niente vendita di sigarette in bar se non c’è la licenza dei Monopoli
Il Tar Campania, sezione III, con sentenza n. 6321 del 23 ottobre 2009 ha respinto il ricorso del titolare del bar la cui chiusura era stata imposta per aver violato l’art.5 della L. n.50 del 1994, il quale prevede la sanzione della chiusura dell’esercizio laddove in locali non autorizzati alla vendita di tabacchi e generi di monopolio venga accertata la detenzione di tabacchi di contrabbando oppure di generi di monopolio destinati alla vendita.

Non serve la licenza ex art. 68 Tulps per il parco giochi di un circolo
Con una sentenza, per certi versi discutibile, in quanto si discosta dai principi generali già elaborati dalla Cassazione in materia di elementi di connotazione perché l’attività debba essere considerata imprenditoriale, il Tar Toscana, sez. II, con sentenza n. 1537 ha accolto il ricorso avverso l’ordinanza di chiusura dell’attività di trattenimento esercitata da un circolo che pubblicizza l’attività con mongolfiera e con cartelli all’esterno del locale, che fa pagare la tessera tre euro al momento dell’accesso e un euro e mezzo all’ora l’utilizzo delle attrezzature. Per il giudice amministrativo il Comune avrebbe dovuto approfondire i contenuti dello statuto dell’associazione.


Modello enti associativi. Comunicazione dei dati e delle notizie rilevanti ai fini fiscali
News inviata il 2 novembre 2009

Con circolare n. 45/e del 29 ottobre 2009 l’Agenzia delle Entrate ha definito le modalità di compilazione del modello EAS (Modelli Enti Associativi) e fornito chiarimenti sulla natura, sugli effetti, sul contenuto e sull'ambito soggettivo della comunicazione. Si ritiene necessario inviare ai presidenti dei circoli nei quali viene effettuata anche l’attività di somministrazione, una comunicazione nella quale si informa dell’intervenuta proroga e si invita ad esibire copia del modello e della relativa ricevuta, al fine di poter accertare il possesso dei requisiti previsti dall’art. 148 Tuir che corrisponde ai riferimenti legislativi inseriti nel d.P.R. 235/2001.
Leggi il testo della circolare.

Se l’esercizio pubblico non è a norma non paga nessuna sanzione
E’ quanto afferma la Cassazione civile con la sentenza, Sez. II, del 5 ottobre 2009, n. 21273. Secondo il Giudice, il comma 7 dell’art. 3 della legge 287/1991, va inteso, al pari degli altri commi, come norma direttamente disciplinante non gia’ il comportamento degli esercenti (si’ che, in caso di trasgressione, si giustifichi l’applicazione di una sanzione), bensi’ esclusivamente i presupposti per l’emissione del provvedimento amministrativo. In sostanza, detta disposizione prevede, che il Comune, nel decidere circa il rilascio o meno dell’autorizzazione, deve tener conto della necessita’ del rispetto delle normative edilizia, urbanistica e igienico-sanitaria. Ma questo non presuppone che, in caso di violazione di tali norme, l’esercente sia assoggettato ad ulteriore sanzione quale quella residuale di cui all’art. 10, comma 2, della medesima legge, tenuto conto che il comma 7 dell’art. 3 non e’ assistito da alcuna specifica previsione sanzionatoria che vada, senza comprensibile ragione, ad aggiungersi a quelle gia’ previste dalle richiamate normative ed espressamente fatte salve dal comma 7 in esame. Insomma è legittima l’ordinanza di chiusura dell’attività ma non è possibile irrogare alcuna sanzione amministrativa.
La sentenza, per la Comunità di pratica, è disponibile nella sezione documenti all’indirizzo www.albopretorio.it/gd.

Grande è bello ma non troppo. Decisione Consiglio di Stato 29 ottobre 2009 n. 6690
Secondo il Consiglio di Stato la legge in materia di commercio della Regione Veneto va interpretata nel senso che l’eventuale accorpamento di esercizi di medie e grandi strutture con una grande struttura di vendita per arrivare a mq. 25 mila di superficie di vendita è necessario che la grande struttura che assorbe le altre sia stata attivata da almeno tre anni. La deroga prevista dalla regione Veneto, secondo il Consiglio di Stato, soddisfa la necessità di accertare preventivamente la consolidata presenza sul territorio della grande struttura che intende ampliarsi mediante accorpamento.
La decisione è disponibile nel sito istituzionale www.giustizia-amministrativa.it.

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