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Archivio delle
news inviate alla mailing list della Comunità di Pratica
Animali nel circo. Il Tar dice di si!
News inviata il 15 maggio 2009
E’ pur vero che il Comune può disciplinare e vigilare, nell'esercizio dei suoi
poteri di polizia veterinaria, sulle condizioni di igiene e di sicurezza in cui
si svolge l'attività circense e su eventuali maltrattamenti degli animali, ma
nessuna norma legislativa gli attribuisce il potere di fissare, per di più in
via preventiva e generalizzata, il divieto assoluto dell'uso degli animali negli
spettacoli circensi, nei quali tradizionalmente l'utilizzazione di animali
domestici e selvatici in cattività costituisce una componente essenziale, né ciò
può ammettersi per implicito, sia perché la legge n. 337/68 limita i compiti del
Comune all’individuazione delle aree destinate a relativi spettacoli, sia perché
l’attività circense è, appunto, espressamente tutelata dalla legge stessa. E’
quanto afferma il Tar Abruzzo, Sez. di Pescara, con la sentenza n. 321 del 24
aprile.
La sentenza è disponibile nel sito
giustizia-amministrativa.it, nella
sezione del Tar Abruzzo.
Gioco e bevo. Bar senza limiti nelle sale scommesse
Il termine “trattenimento” va interpretato in un’accezione ampia e non
soltanto con riferimento alle discoteche. Di conseguenza, l’apertura di un bar
all’interno di una sala scommesse è sempre consentito e non può essere
assoggettata al contingentamento previsto per gli esercizi pubblici in genere
(T.A.R. Veneto, sentenza n. 640/2009). Marilisa Bombi, per la rivista EDK
approfondisce la problematica. Su gentile concessione dell’editore, il
contributo è reso disponibile per la Comunità di pratica nella sezione gestione
documenti, all’indirizzo
www.albopretorio.it/gd.
Vendite giudiziarie: istituito l'elenco dei siti Internet destinati
all'inserimento degli avvisi
E’ stato pubblicato in gazzetta il relativo provvedimento. Le società
interessate inoltrano al ministero della Giustizia domanda di iscrizione,
contenente l'indicazione del distretto della Corte di Appello in cui effettuare
la pubblicità insieme alla dichiarazione di possesso dei requisiti professionali
e tecnici. L’attività degli istituti di vendita giudiziaria non si configura
come attività commerciale e, di conseguenza, era opportuno l’intervento
normativo.
Leggi il testo.
L’ANESV organizza i corsi per la certificazione del corretto montaggio delle
attrazioni
L' ANESV ha ottenuto dal Ministero dell'interno l'abilitazione ad
organizzare i corsi per la certificazione del corretto montaggio delle
attrazioni da parte degli esercenti. Questi corsi, previsti dal DM 18 maggio
2007, sono stati regolati con il decreto 16 giugno 2008. I corsi saranno
attivati presso le sezioni territoriali sulla base delle effettive richieste
degli esercenti. Due le tipologie di corsi, una riservata a coloro che nel 1998
erano in possesso dell'autorizzazione ministeriale – il Nulla Osta – l'altra
agli esercenti privi di tale documento. L'abilitazione alla certificazione del
corretto montaggio rappresenta senza dubbio una opportunità per accrescere la
propria competenza professionale. Informazioni sono disponibili
a questo indirizzo.
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Non serve la comunicazione di avvio del procedimento per gli atti vincolati
News inviata il 13 maggio 2009
E’ quanto afferma il Consiglio di Stato, Sez. V, con la sentenza n. 29 aprile
2009 n. 2737. In sostanza, secondo il giudice amministrativo di appello, l’art.
21 octies, comma 2, della legge 241 del 1990, come modificato dalla legge 15 del
2005, il quale ormai pone in capo all’Amministrazione - e non del privato -
l’onere di dimostrare, in caso di mancata comunicazione dell’avvio, che l’esito
del procedimento non poteva essere diverso, va interpretato nel senso che, onde
evitare di gravare la P.A. di una probatio diabolica, il privato non può
limitarsi a dolersi della mancata comunicazione di avvio, ma deve anche
quantomeno indicare o allegare quali sono gli elementi conoscitivi che avrebbe
introdotto nel procedimento ove avesse ricevuto la comunicazione.
L’agibilità dei locali commerciali abusivi
Il titolare di un esercizio commerciale (nella specie di trattava di una
società che gestiva un negozio adibito ad autoscuola) è legittimato ad impugnare
il provvedimento con il quale il Comune ha certificato l'agibilità di un
immobile utilizzato per lo svolgimento di una attività commerciale dello stesso
genere ricadente nella medesima zona. In tal caso, infatti, due interessi,
reciprocamente interferenti, sorreggono idoneamente la legittimazione: a)
innanzitutto quello, proprio di ogni soggetto che si trovi in una situazione di
vicinanza o di stabile collegamento con un immobile, di contestarne l'eventuale
difformità rispetto alla normativa edilizia, urbanistica e sanitaria; b)
inoltre, quello specificatamente commerciale diretto ad impedire lo svolgimento
di un'attività economica concorrente in locali inadatti, stante l'esigenza,
positivamente affiorante dal tenore dell'art. 6 del D.Lgs. n. 114/1998, di
allineare la protezione dei valori urbanistico-edilizi alle esigenze della
distribuzione commerciale.
E’ quanto ha stabilito il Consiglio di Stato, SEZ. V con la sentenza 30 aprile
2009 n. 2760.
Newslot: il controllo degli apparecchi alla polizia municipale
(Jamma) Torna la proposta legislativa come emendamento al decreto Abruzzo.
Affidare alla Polizia municipale il compito di procedere alla verifica e al
controllo del numero degli apparecchi da intrattenimento per il gioco lecito. E'
quanto prevede una proposta presentata in forma di emendamento al decreto
Abruzzo che verrà votata dall'Aula del Senato e che reca la firma dei senatori
Leoni, Garavaglia e Monti.
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Giochi: apparecchi da intrattenimento leader anche ad aprile 2009
News inviata il 12 maggio 2009
L’agenzia Agicos informa che gli apparecchi da intrattenimento hanno registrato
ad aprile 2009 una raccolta di poco più di 2 miliardi di euro, con una crescita
del 13% rispetto ad aprile 2008 quando la raccolta fu di oltre 1,7 miliardi di
euro. Al secondo posto si sono piazzate le Lotterie con una raccolta di 889
milioni di euro, il 12,13% in più rispetto al 2008 quando raccolsero 792,8
milioni di euro. Per raccolta chiude il podio il Lotto con incassi per 449
milioni di euro. In forte aumento la raccolta dei giochi a base sportiva che ad
aprile 2009 ha registrato 418 milioni di euro, ben il 17,85% in più rispetto
allo stesso periodo dello scorso anno (354,7 milioni di euro). Ottimi risultati
anche per i 196 milioni di euro raccolti dal SuperEnalotto che rispetto ai 156,3
milioni totalizzati lo scorso anno ha segnato un incremento del 25,4%. Bene gli
skill games con 188 milioni di euro di raccolta ad aprile 2009. La questione dei
TOTEM per gli skill games è complessa e non è un caso, quindi, l’interrogativo
che l’avv. Giovanni Negrini del Foro di Mantova ha posto al Ministero
dell’Interno. E’ legittima la loro installazione negli esercizi pubblici? Alla
fin fine questo è un gioco d’azzardo e questo è vietato negli esercizi pubblici.
L’approfondimento è disponibile nel sito jamma.it
a questo indirizzo.
Carabinieri e tutela della salute
Sulla Gazzetta ufficiale del 5 maggio è stato pubblicato il decreto 26
febbraio 2008 che riordina il Comando carabinieri per la tutela della salute,
ovvero quello che fino a ieri era denominato NAS.
Il testo del decreto è disponibile
a questo indirizzo.
Il commercio dei prodotti fito-sanitari
E' stato stipulato accordo, ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo
28 agosto 1997, n. 281, tra il Governo, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano per l' «Adozione
del Piano di controllo sull'immissione in commercio e l'utilizzazione dei prodotti fitosanitari per il
quinquennio 2009-2013».
L'accordo prevede che le regioni e le province autonome dovranno predisporre ed
approvare i piani di controllo riferiti al commercio e all'utilizzo dei prodotti
fitosanitari.
Il Testo dell'accordo è pubblicato sulla GU Serie Generale n. 103 del 6 maggio e
disponibile
a questo indirizzo.
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Gli effetti della sentenza del CdS n. 2808/2009 nella regione Veneto
News inviata il 11 maggio 2009
Entro il 24 maggio prossimo i Comuni della regione Veneto dovrebbero approvare i
criteri per il rilascio della autorizzazioni per l’apertura di nuovi esercizi
pubblici. Tuttavia, le linee guide regionali prevedono parametri basati sulla
concorrenza che, invece, il Consiglio di Stato espressamente esclude. Marilisa
Bombi analizza, per la Comunità di pratica, le problematiche.
Leggi la riflessione.
Progetto semplificazione: le nostre proposte
Il Comitato per la semplificazione sta già operando. In tal senso è nostro
dovere individuare all’interno della disciplina per le attività economiche,
quali sono gli elementi di criticità di cui il legislatore nazionale deve tenere
conto e segnalarli al Comitato. Relativamente all’attività di somministrazione,
risulta necessario intervenire su tre aspetti: uniformare, a livello nazionale,
i requisiti morali e professionali; escludere dall’ambito della legge i locali
non aperti al pubblico: mense di scuole, ospedali caserme ecc. ed, infine,
sottrarre all’ambito di applicazione del Tulps, la normativa autorizzatoria.
Proposte, osservazioni, consigli sono ovviamente auspicati e, possibilmente,
entro sabato prossimo, dopodiché il file, modificato e/integrato secondo le
indicazioni pervenute sarà divulgato. Il file in formato “doc” è inserito nella
sezione gestione documenti della Comunità di pratica (
www.albopretorio.it/gd). Attraverso il file
originale è possibile inserire direttamente nel testo le note ed i suggerimenti,
per rendere più semplice il collage finale.
Si ricorda che l'upload di documenti di interesse generale nella sezione Gd da
parte di tutti gli utenti è estremamente raccomandato, in quanto questa è una
piazza per la condivisione dei materiali/idee/best practices etc etc etc.
Leggi il documento.
La Regione non può istituire nuove professioni
La Corte costituzionale, con la sentenza n. 138 depositata l’8 maggio scorso ha
dichiarato l’illegittimità di parte della legger regionale della Regione
Emilia-Romagna 19 febbraio 2008, n. 2 (Esercizio di pratiche ed attività
bionaturali ed esercizio delle attività dei centri benessere) nella parte in cui
istituisce la figura professionale del gestore di un centro benessere. La Corte
ha, infatti, puntualizzato che l’istituzione di un registro professionale e la
previsione delle condizioni per la iscrizione in esso hanno, già di per sé, una
funzione individuatrice della professione, preclusa alla competenza regionale.
La sentenza è disponibile nel sito istituzionale
www.corte-costituzionale.it.
I phone center nella regione Lombardia
Nella sezione gestione documentale, le direttive della Regione dopo la
dichiarazione di incostituzionalità di parte delle disposizioni e un commento di
Valerio Ferè sulle direttive stesse.
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Somministrazione: la rivoluzione si è compiuta
News inviata il 7 maggio 2009
E' stata, infatti, depositata ieri dalla V sezione del Consiglio di Stato, la
sentenza n. 2808 del 5 maggio 2009 con la quale viene definitivamente spazzata
via dall'ordinamento ogni ipotesi programmatoria connessa ad aspetti economici.
Il comparto è stato liberalizzato e, di conseguenza, a tutela della concorrenza
non può essere frapposto alcun vincolo! Regioni e comuni, quindi, potranno
condizionare le nuove aperture soltanto in base ad altri parametri connessi alla
viabilità, alla sicurezza ed all'ambiente.
La sentenza è disponibile
a questo indirizzo.
La Corte costituzionale, la polizia amministrativa e la pubblica sicurezza.
Con sentenza n. 129 del 4 maggio scorso, la Corte costituzionale è ritornata
sulla questione delle attribuzioni in materia di polizia amministrativa e di
pubblica sicurezza, nell'esaminare il ricorso per conflitto di attribuzione del
Presidente della provincia di Bolzano relativo ad un provvedimento di chiusura
di un locale emesso dal Questore ai sensi dell'art. 100 Tulps. Con riguardo alla
distinzione fra provvedimenti di polizia amministrativa e provvedimenti di
pubblica sicurezza, afferma la sentenza, la Corte ha già affermato che rientrano
fra i compiti di polizia amministrativa, accessori ai compiti spettanti alle
Regioni (ed alle Province autonome) nelle materie di loro competenza (sentenza
n. 290 del 2001), le «misure dirette ad evitare danni o pregiudizi che possono
essere arrecati a soggetti giuridici e alle cose nello svolgimento di attività
relative alle materie nelle quali vengono esercitate le competenze […] delle
Regioni e degli enti locali, purché non siano coinvolti beni o interessi
specificamente tutelati in funzione dell’ordine pubblico e della sicurezza
pubblica. Inoltre, precisa ancora il Giudice delle leggi, solo quando le
funzioni di polizia accedano ad una delle materie regionali e gli interessi o i
beni pubblici che si mira a tutelare con l’esercizio dei poteri ad esse connessi
siano del tutto interni alla disciplina amministrativa della materia in
questione, quelle misure possono essere ricondotte alle funzioni regionali (o
provinciali) di polizia amministrativa (sentenza n. 218 del 1988).
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