A margine di questa notizia, si segnala che ANCI nazionale ha, a suo tempo, sottoscritto un protocollo d'intesa con ANESV l'associazione degli operatori dello spettacolo viaggiante, al fine di promuovere la diffusione di questa forma di spettacolo - trattenimento che appartiene alla cultura nazionale. Individuare, a tale proposito, aree adeguate per l'installazione delle attrazioni è, vista l'esperienza del citato Comune, ineludibile.
Leggi l'accordo.

Quanto è brava la Provincia di Pavia
Le best practices vanno diffuse e, di conseguenza, è d’obbligo segnalare che non solo i centonovanta comuni nella provincia di Pavia potranno beneficiarne ma anche i duecentoquarantaquattro comuni nella provincia di Bergamo, duecentosei comuni nella provincia di Brescia, centosessantatre comuni nella provincia di Como, centoquindici comuni nella provincia di Cremona, novanta comuni nella provincia di Lecco, sessantuno comuni nella provincia di Lodi, centoottantotto comuni nella provincia di Milano, che risulta essere la provincia lombarda più estesa, settanta comuni nella provincia di Mantova e, infine, i settantotto comuni nella provincia di Sondrio e centoquarantuno comuni nella provincia di Varese. Insomma, per 1546 comuni una traccia da seguire e non è poco perché, come informa la Provincia di Pavia, nella sezione dedicata, agli imprenditori viene offerto un quadro interpretativo uniforme e valido per tutto l'ambito provinciale che consentirà di ridurre i tempi di risposta da parte delle P.A e di dare la sicurezza di avere le stesse possibilità di aprire un'attività e di ricevere lo stesso trattamento in tutti i Comuni della provincia. Scusate se è poco.
La guida è disponibile a questo indirizzo.

Le licenze di competenza dell’autorità locale di pubblica sicurezza (con l’esempio dei fuochi)
L’autorità di pubblica sicurezza è articolata in provinciale e locale. E’ evidente che quella locale non può operare in maniera difforme da quella provinciale. Vi ostano, oltre a ragioni di buon senso, la necessità di non operare in contrasto con quanto dispone l’ultimo comma dell’art. 15 della L. 121/1981, il quale prevede che le autorità provinciali di pubblica sicurezza, ai fini dell'ordine e della sicurezza pubblica e della prevenzione e difesa dalla violenza eversiva, sollecitano la collaborazione delle Amministrazioni locali e mantengono rapporti con i sindaci dei comuni. Marilisa Bombi, per la rivista EDK approfondisce la problematica.
Su gentile concessione dell’editore, il contributo è reso disponibile per la Comunità di pratica nella sezione gestione documenti, all’indirizzo www.albopretorio.it/gd

Se i termini della proroga scadono non sempre sono decadenziali
E' quanto afferma il tar Lazio nella sentenza 3499 depositata il primo aprile scorso che accoglie il ricorso avverso il diniego del Comune motivato dal fatto che non è stato completato l’iter istruttorio nei termini di vigenza della proroga. Va rilevato, infatti, sostiene il tribunale che la determinazione impugnata non tiene conto del fatto che gran parte dei ritardi nel compimento dell’iter istruttorio non sono dipesi dalla volontà della ricorrente ma, al contrario, dai tempi non comprimibili di altre amministrazioni come ad esempio l’AUSL che doveva dare il certificato di idoneità sanitaria e lo ha dato dopo quattro mesi dalla richiesta della ricorrente.
La sentenza ed una nota a margine è disponibile nella sezione documenti della Comunità di pratica (www.albopretorio.it/gd).