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Archivio delle
news inviate alla mailing list della Comunità di Pratica
Alla Camera il ddl sugli home restaurant
News inviata il 13 novembre 2016
Il giorno 8 novembre 2016 è iniziata alla Camera la discussione sulle linee generali e l'esame del testo unificato delle proposte di legge di iniziativa parlamentare: Disciplina dell'attività di ristorazione in abitazione privata (C. 3258 - 3337 - 3725 - 3897-A).
Il testo unificato delle quattro proposte di legge consta di 7 articoli ed è volto ad introdurre nell'ordinamento giuridico italiano, che ne è privo, una disciplina specifica per l'attività di ristorazione in abitazione privata (home restaurant), al fine di valorizzare e favorire la cultura del cibo tradizionale e di qualità.
La proposta di legge intende disciplinare una nuova attività diretta all’erogazione del servizio di ristorazione esercitato da persone fisiche all’interno dell’immobile, di proprietà o concesso in locazione, destinato ad abitazione privata delle stesse persone fisiche e ha pertanto lo scopo di disciplinare l’attività di home restaurant prevedendo anche forme di agevolazione fiscale e previdenziale per coloro che intraprendono tale attività.
Per lo svolgimento dell'attività di home restaurant sono richiesti specifici requisiti, quali:
a) l'utilizzo della propria organizzazione familiare e di parte di un'unità immobiliare ad uso abitativo, dotata dei requisiti prescritti all'articolo 5 del progetto di legge, nonché il possesso, da parte degli utenti operatori cuochi, dei requisiti di onorabilità di cui all’art. 71, commi 1 e 2 del D. Lgs. 59/2010;
b) il rispetto delle procedure previste dall'attestato dell'analisi dei rischi e controllo di punti critici (HACCP - Hazard analysis and critical control points), ai sensi del regolamento (CE) n. 852/2004 e del D.Lgs. n. 193/2007, sull'igiene dei prodotti alimentari (art. 4, comma 5).
All’art. 3 sono individuate le prescrizioni in capo al soggetto gestore della piattaforma digitale di home restaurant. In particolare, il soggetto gestore deve garantire che le informazioni relative alle attività degli utenti, iscritti alle piattaforme medesime, siano tracciate e conservate, nel rispetto delle vigenti norme sulla privacy ed è inoltre tenuto a mettere le informazioni relative alle attività degli utenti, iscritti alle piattaforme medesime, nella disponibilità degli enti di controllo competente. Al comma 3 dell’art. 3 si stabilisce che le transazioni di denaro devono essere operate mediante le piattaforme digitali, che prevedono modalità di registrazione univoche dell'identità, e devono avvenire esclusivamente attraverso sistemi di pagamento elettronico.
L’attività di home restaurant è considerata saltuaria. A tal fine non può superare il limite di 500 coperti per anno solare né generare proventi superiori a 5.000 euro annui (art. 4, comma 3).
Sono inoltre definiti i requisiti degli immobili ad uso abitativo destinati all'attività di home restaurant. In particolare, si prevede che tali immobili devono possedere le caratteristiche di abitabilità e di igiene previste dalla normativa vigente e che l'attività esercitata non comporta la modifica della destinazione d'uso dell'immobile.
Al fine dell'esercizio dell'attività di home restaurant i soggetti interessati sono tenuti a presentare la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) al Comune competente (art. 4, comma 6).
L'attività di home restaurant non può essere esercitata nelle unità immobiliari ad uso abitativo in cui sono esercitate attività turistico-ricettive in forma non imprenditoriale o attività di locazione per periodi di durata inferiore a trenta giorni (art. 5). La notizia è di tuttocamere.it
Per tenersi aggiornati sull'iter.
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Competenza Stato/regioni in materia di commercio
News inviata il 12 novembre 2016
La Corte costituzionale, nell'esaminare una legge della regione Puglia impugnata dal Governo, ha fatto una sintesi delle diverse questioni attinenti la competenza Stato/regioni. Una sentrenza tutta da leggere, quale una lezione sull'argomento, nella quale, tra l'altro, si afferma che: "La previsione di zonizzazioni commerciali negli strumenti urbanistici generali e di piani attuativi per gli insediamenti più grandi, rientra proprio in quegli spazi di intervento regionale che lo stesso legislatore statale, con il citato art. 31 del decreto-legge n. 201 del 2011, ha salvaguardato a condizione che, come è possibile e doveroso fare, la zonizzazione commerciale non si traduca nell’individuazione di aree precluse allo sviluppo di esercizi commerciali in termini assoluti e che le finalità del «dimensionamento della funzione commerciale» e dell’«impatto socio-economico», siano volte alla cura di interessi di rango costituzionale, indicati nella medesima disposizione".
Leggi la sentenza.
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Sollevata la questione della conformità al diritto dell'Unione europea dei limiti all'apertura di centri commerciali dettati dalla legislazione statale e regionale
News inviata il 10 novembre 2016
Con l'ordinanza 26 ottobre 2016, n. 2742, la Prima Sezione del Tar Catania ha investito la Corte di giustizia UE della questione inerente la conformità, rispetto al diritto dell'Unione, dei limiti dettati dalle legislazioni statale e, soprattutto, regionale siciliana, per l'apertura di centri commerciali di grandi dimensioni. La news è del Quotidiano PA delle leggi d'Italia. Leggi le motivazioni dell'ordinanza.
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Editoria: delega al Governo per le edicole
News inviata il 8 novembre 2016
E’ stata pubblicata nella G.U n. 255 del 31 ottobre 2016, la legge 26 ottobre 2016, n. 198 dal titolo altisonante: Istituzione del Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione e deleghe al Governo per la ridefinizione della disciplina del sostegno pubblico per il settore dell'editoria e dell'emittenza radiofonica e televisiva locale, della disciplina di profili pensionistici dei giornalisti e della composizione e delle competenze del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti. Procedura per l'affidamento in concessione del servizio pubblico radiofonico, televisivo e multimediale.” Insomma, molta carne al fuoco in materia di finanziamenti al settore ma anche, con l’articolo 2, il conferimento della delega al Governo per la revisione della disciplina in materia di edicole.
Sul Quotidiano PA delle leggi d'Italia, un approfondimento di Marilisa Bombi.
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Forme di formaggio tenute in locali sporchi: sufficiente l'esame visivo dei luoghi
News inviata il 30 ottobre 2016
Ai fini della configurabilità della contravvenzione prevista dall'art. 5, lett. b, della legge n. 283/1962, che vieta l'impiego nella produzione di alimenti, la vendita, la detenzione per la vendita, la somministrazione, o comunque la distribuzione per il consumo, di sostanze alimentari in cattivo stato di conservazione, non è necessario che quest'ultimo si riferisca alle caratteristiche intrinseche di dette sostanze, ma è sufficiente che esso concerna le modalità con cui si realizza. In tal senso, Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 44927/16; depositata il 25 ottobre. La news è di dirittoegiustizia.it
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