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Archivio delle
news inviate alla mailing list della Comunità di Pratica
Contenitori in alluminio, nuove regole dal Ministero della salute
News inviata il 27 giugno 2007
Con regolamento approvato con decreto n. 76 del 18 aprile 2007,
pubblicato in gazzetta ufficiale il 20 giugno, sono state emanate nuove
disposizioni in materia di materiali e oggetti di alluminio e di leghe
di alluminio destinati a venire a contatto con gli alimenti. Il
regolamento che non si applica ai materiali ed agli oggetti di alluminio
ricoperto, purchè lo strato a diretto contatto con gli alimenti esplichi
effetto barriera prevede, specificatamente, all'articolo 9, gli obblighi
degli utilizzatori in sede industriale e commerciale. L'uso dei
materiali e degli oggetti disciplinati dal regolamento, si precisa, è
subordinato all'accertamento della loro conformita' alle norme vigenti
nonche' della idoneita' tecnologica allo scopo cui sono destinati.
L'impresa deve essere pertanto fornita della dichiarazione di
conformita' di cui all'articolo precedente ed essere sempre in grado di
consentire all'autorita' sanitaria di identificare il fornitore o il
produttore del materiale e/o dell'oggetto impiegato.
Leggi il decreto.
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Se si teme il prestanome, la licenza va negata
News inviata il 26 giugno 2007
Ai sensi degli artt. 8 e ss. del T.U. delle leggi di pubblica sicurezza
(R.D. n. 773 del 1931), si deve riconoscere all'Autorità di pubblica
sicurezza una potestà discrezionale in ordine al diniego delle licenze o
autorizzazioni ivi contemplate. Tale potestà giustifica in particolare
il diniego delle autorizzazioni ad un soggetto, qualora si abbiano
elementi sufficienti per ritenere che quest'ultimo sia un mero
prestanome; il che è implicito nel sistema, anche in considerazione del
principio della necessaria personalità delle autorizzazioni di polizia.
In tal senso si è pronunciata la CGA, sezione giurisdizionale, con
sentenza 15 giugno 2007 n. 453.
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Dal Garante privacy pronta una guida pratica per facilitare la vita di piccole e medie imprese
News inviata il 25 giugno 2007
Quali sono le figure che in una impresa hanno la responsabilità sul
corretto trattamento dei dati personali? Che cos'è la notifica al
Garante e quando è necessario farla? Quando si deve richiedere il
consenso di dipendenti e clienti? Quali misure vanno adottate per
mettere in sicurezza i dati, soprattutto quelli sensibili?
A queste e ad altre domande intende rispondere la Guida pratica messa a
punto dal Garante per la protezione dei dati personali (pubblicata nella
G.U. 21 giugno 2007, n. 142) per facilitare le piccole e medie imprese
nell'assolvimento degli obblighi che la normativa sulla privacy impone a
chi raccoglie, utilizza, conserva dati personali.
La guida è integrata da un utile questionario per un'immediata verifica,
da parte degli imprenditori, delle eventuali criticità.
Scarica la Guida alla privacy
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La falsità delle autodichiarazioni rese dagli interessati determina la decadenza dai benefici conseguiti
News inviata il 21 giugno 2007
Con provvedimento n. 2131 dell'8 maggio m2007, il Consiglio di Stato
ha sentenziato che nel caso in cui per
l’assegnazione di un punto vendita in un ortomercato siano richieste
dichiarazioni, che a seguito degli accertamenti esperiti successivamente
sono state accertate come false, l'accertamento determina l’esclusione
dell’autore delle attestazioni non veritiere dal beneficio accordato, e
non invece, la mera correzione del dato correttamente accertato.
Infatti, precisa il Consiglio di Stato, la facoltà, prevista dal D.P.R.
n. 445/2000, all’art. 71, (regolarizzazione o rettifica delle
dichiarazioni incomplete fornite) non può ritenersi far riferimento alle
ipotesi di dichiarazioni non veritiere nel loro contenuto.
La sentenza è
disponibile nel sito
www.giustizia-amministrativa.it
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Il chiosco adibito a somministrazione deve essere autorizzato
News inviata il 20 giugno 2007
In sede di rilascio di autorizzazioni commerciali e per l'apertura di
esercizi di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande,
l'autorità preposta al rilascio deve verificare la sussistenza anche
degli ulteriori parametri indicati dalla legge, quali, in particolare,
la conformità della destinazione d'uso dell'immobile da destinare
all'attività commerciale e il rispetto delle norme, prescrizioni e
autorizzazioni in materia edilizia e urbanistica" (cfr. Tar Campania
Napoli, IV, 26 febbraio 1996, n. 164). Infatti il Comune, non potrebbe
autorizzare (mediante una licenza di commercio) una situazione che poi
dovrebbe per altri versi reprimere (l'allocazione d'un esercizio
commerciale in un edificio con destinazione urbanistica diversa e
incompatibile) senza con ciò pervenire ad un risultato in aperto
contrasto con il principio di buona amministrazione - soprattutto se si
tiene conto che le materie commerciale e urbanistica sono coordinate ex
lege (cfr. T.A.R. Veneto sez. III 06 settembre 2005 n. 720; T.A.R.
Veneto Venezia sez. III 02 novembre 2004 n. 3839 ; T.A.R. Lazio sez. II
12 novembre 2003 n. 9894; T.A.R. Campania Napoli, III, 27 gennaio 2003,
n. 423; Consiglio di Stato, Sez. V,17 ottobre 2002, n. 5656; id. 28
giugno 2000, n. 3639). In tal senso si è espresso il Tar Lombardia,
Brescia, sezione I, con la sentenza n. 479 del primo giugno 2007.
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pag: 242 243 244 245 246 247 248 249 250 (di 346)
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