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Archivio delle news inviate alla mailing list della Comunità di Pratica


Chiarimenti dal Piemonte per i PE
News inviata il 2 agosto 2015

Marco Odasso dalla regione Piemonte ci invia una circolare del 30 luglio emanata dalla Regione nella quale si fa il punto della situazione con riferimento alle diverse tipologie di attività. La circolare è disponibile nella nostra pagina Facebook. L'anteprima a questo indirizzo: https://attachment.fbsbx.com/file_download.php?id=106462036370037&eid=ASugzU0h2Sg0GR_XeYjVCh9M6BIRKasNQsomT76fVIvSUSIMsKJEqUixlqbxZiLY2SE&inline=1&ext=1438522262&hash=ASsVW61mHoPH10ZS

Italia città d'arte e non di commercianti AP
Simone Chiarelli, sempre aggiornatissimo, ci informa che il Tar Lazio si è pronunciato a proposito del commercio su aree pubbliche nelle zone di pregio. Il Tar ha deciso (con ordinanza) anche con riferimento alla recente sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato l'incostituzionalità della modifica all'art. 52 del codice Urbani introdotto con il decreto cultura dello scorso anno. La sentenza è disponibile a questo indirizzo: https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?ddocname=OINL5BVEVHMDFWHHVPBJMB2UHM&q=

Modello unico per le manifestazioni temporanee
Le buone pratiche vanno diffuse! E' questo lo spirito della Comunità di pratica. E' con piacere, quindi, che pubblichiamo il modello preparato da Manuela Dalle Nogare del Comune di Sandrigo per le manifestazioni temporanee. A Manuela il nostro sentito ringraziamento (e l'apprezzamento) per il lavoro svolto. Ovviamente il modello deve essere adattato in riferimento alle specificità comunali e regionali. Il modello è disponibile nella nostra pagina facebook. L'anteprima è disponibile a questo indirizzo: https://word.office.live.com/wv/WordView.aspx?FBsrc=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fattachments%2F


Il sindaco può limitare l'utilizzo degli apparecchi da gioco e disciplinare gli orari delle sale giochi
News inviata il 30 luglio 2015

La limitazione degli orari di attivazione delle apparecchiature da gioco costituisce uno strumento concretamente idoneo a limitarne la possibilità di utilizzo, così da integrare una misura amministrativa funzionale a delimitare la diffusione del fenomeno del gioco patologico. E' legittima pertanto l'ordinanza del Sindaco che non solo fissa l'orario per le sale giochi, ma anche l'utilizzo degli apparecchi posti nel bar. In tal senso, T.A.R. Lombardia, Milano, 8 luglio 2015, n. 1569. Su quotidiano PA delle leggi d'Italia, un approfondimento di Marilisa. http://www.quotidianopa.leggiditalia.it/quotidiano_home.html#primapag=PKQT0000139964,NOTXT=1

Novità in Piemonte
La Regione Piemonte ha emanato la Nota prot. 10812 in data 10/07/2015 recante: “Semplificazioni in materia di commercio. Legge regionale 11 marzo 2015, n. 3 "Disposizioni regionali in materia di semplificazione" Capo I. Indicazioni interpretative ed applicative.” - La predetta Nota regionale è scaricabile dal seguente link http://www.regione.piemonte.it/commercio/dwd/nota_semplificazioni_commercio.pdf

Divieto pubblicità gioco. Oggi alla Camera la presentazione della proposta di legge.
(Jamma) Una proposta semplice, secca. Due articoli che mettono nero su bianco le richieste di tanti cittadini, movimenti, associazioni, che non comporta necessità di copertura finanziaria e quindi chiede solo un “sì” o un “no”. Leggi tutta la notizia http://www.jamma.it/politica/divieto-pubblicita-gioco-oggi-alla-camera-la-presentazione-della-proposta-di-legge-68129


Fallimento e decadenza della concessione
News inviata il 19 luglio 2015

La concessione demaniale non decade a seguito del fallimento ma solo ed esclusivamente per le cause espressamente indicate dal codice della navigazione. Ma attenzione al pagamento del canone. Perchè il mancato pagamento per due anni successivi comporta, di per se, un presupposto valido. Lo ha stabilito il Tar Liguria, con la sentenza 686 del 17 luglio 2015.

Decesso, recesso ed esclusione del socio - pec e capitale sociale
In vigore dal 13 luglio 2015 le tre direttive ministeriali che chiariscono termini e adempimenti presso il Registro delle imprese. Il Ministero dello Sviluppo Economico, d'intesa con il Ministero della Giustizia, ha emanato tre direttive datate 27 aprile 2015, ma che sono entrate in vigore solo a decorrere dal 13 luglio 2015, data della registrazione presso la Corte dei Conti. Le direttive riguardano:
1) i fatti modificativi relativi al decesso, al recesso e all’esclusione del socio di società di persone, di cui agli articoli 2284 - 2290 del Codice civile, che devono essere oggetto di iscrizione nel Registro delle imprese;
2) le misure necessarie ad assicurare che le imprese costituite in forma societaria e le imprese individuali attive non soggette a procedura concorsuale, si adeguino all’obbligo:
- di munirsi di una casella di posta elettronica certificata;
- di iscrivere il relativo indirizzo nel Registro delle imprese;
- di mantenere attiva la casella di posta elettronica certificata;
3) l’iscrizione del Registro delle imprese dell’ammontare del capitale sociale versato delle SPA e delle SRL, in sede di iscrizione delle società e successivamente alla fase costitutiva.
L’esigenza di emanare tali direttive è scaturita dal fatto che sussistono, tra gli uffici del Registro delle imprese, rilevanti divergenze interpretative e disomogeneità applicative di alcune disposizioni del Codice civile, che possono rappresentare “un sicuro e grave ostacolo all’ordinato svolgimento dell’attività delle imprese, nonché all’affidabilità delle notizie ricavabili dal registro delle imprese”.
Il Ministero ha ritenuto, pertanto, indispensabile emanare delle direttive volte ad uniformare il comportamento degli uffici del Registro delle imprese sulle materie in questione, puntualizzando gli adempimenti pubblicitari da effettuare e i termini entro cui provvedere. La news è di tuttocamere.it

Orari ridotti per le slot
Ciò che conta, prima di tutto, è la salute. L’interesse meramente economico della società ricorrente, la quale vede solo limitata nel numero di ore quella parte di attività legata all'utilizzo delle apparecchiature con vincite in denaro, con derivata contrazione dei profitti, è recessivo rispetto ai benefici derivanti dalla riduzione della patologia del gioco d’azzardo patologico che comporta sia oneri pubblici che economici a carico del S.S.N. Lo ha chiarito il Tar Veneto, con la sentenza 811 del 16 luglio: https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?ddocname=KLL72PWIFOGW5KHTHNVYRGPOOI&q=apertura%20or%20sale%20or%20giochi

Stabilimenti balneari sotto l'occhio del giudice
Se lo sbancamento per costruire il posteggio non era stato autorizzato è legittimo l'ordine di ricostruire le dune. Insomma, giudici sempre più attenti a tutelare la nostre coste, sopratutto in relazione al codice dei beni culturali. L'ennesimo avviso è arrivato dal Consiglio di Stato, con la sentenza 3288 del 2 luglio 2015. https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?ddocname=XYRMCL7W23LYCNP5FOYSERW73E&q=spiaggia


Pubblicato uno studio della CE sulla performance degli sportelli unici
News inviata il 16 luglio 2015

Il 30 giugno 2015 la Commissione europea ha pubblicato uno studio sulla performance degli sportelli unici previsti dalla Direttiva 2006/123/CE (“Direttiva Servizi”). Tale studio si compone di un Report sulla situazione generale nell’Unione europea e di 28 documenti che descrivono la situazione per ognuno degli Stati membri, più 3 documenti relativi ai paesi dell’EEA (European Economic Area): Norvegia, Islanda e Lichtenstein.
La Direttiva Servizi impone ad ogni Stato membro la creazione, a partire dalla fine del 2009, di sportelli unici, cioè di portali di e–government che forniscono agli utenti le informazioni sui requisiti amministrativi relativi ad una data prestazione di servizi e la possibilità di espletare on line tutte le formalità per l’accesso e l’esercizio di tale prestazione. Nel 2013, la Commissione e gli Stati membri hanno elaborato la “Carta degli Sportelli unici”, per cercare di renderli più rispondenti ai bisogni dei prestatori di servizi e per aiutare gli Stati membri a superare le difficoltà incontrate nella loro istituzione.
La Carta fissa quattro criteri per valutare e comparare gli sportelli unici:
1) qualità e disponibilità delle informazioni,
2) operatività delle procedure elettroniche,
3) accessibilità per gli utenti transfrontalieri,
4) facilità di utilizzo.
Per quel che riguarda la situazione generale nell’Unione europea, il rapporto della Commissione mostra che la performance degli sportelli unici rispetto ai criteri sopra indicati è media (54%) e che ci sono ampi margini di miglioramento.
Per quel che riguarda l’Italia, il documento mostra una qualità dello sportello unico superiore alla media. In particolare, lo sportello unico italiano ottiene buoni risultati in termini di:
a) qualità delle informazioni fornite, sia sui requisiti generali che su quelli specifici;
b) possibilità di completare interamente le procedure online, anche quando si è reindirizzati su altri siti;
c) qualità del servizio di assistenza.
Lo sportello unico italiano, invece, ha una performance piuttosto bassa in termini di accessibilità da parte degli utenti esteri anche perché il sistema non riconosce le identità digitali e le firme elettroniche degli altri Stati membri. Il portale, inoltre, sembra essere poco intuitivo e sono stati segnalati problemi tecnici. Il documento formula anche alcune raccomandazioni all’Italia per migliorare la qualità dello sportello unico. Innanzitutto, vista la molteplicità delle autorità coinvolte nella gestione e nello sviluppo dello sportello unico, raccomanda di individuare un solo soggetto responsabile. In secondo luogo, le informazioni dovrebbero essere meglio organizzate sulla base del ciclo di vita dell’impresa e dovrebbero essere supportate da strumenti di navigazione efficaci. In terzo luogo, dovrebbe essere migliorata l’accessibilità da parte degli utenti esteri, in particolare, rendendo il portale compatibile con i sistemi di identità digitale e firma elettronica degli altri Stati membri. Infine, il sito potrebbe essere reso più facile da usare strutturando meglio le informazioni e raccogliendo in modo continuativo i commenti degli utenti. Per saperne di più: http://ec.europa.eu/internal_market/eu-go/index_it.htm#it
La info è di tuttocamere.it

Stop agli emendamenti, nella legge di conversione, che non hanno alcuna attinenza con il decreto legge
La Corte costituzionale dichiara l'incostituzionalità della disposizione che utilizzando la legge di conversione di un decreto legge aveva esteso agli agrotecnici l’abilitazione a compiere una serie di operazioni in materia catastale. "L’innesto, nell’iter di conversione, dell’ordinaria funzione legislativa può certamente essere effettuato, considerando, tuttavia, che la legge di conversione è fonte funzionalizzata alla stabilizzazione di un provvedimento avente forza di legge, caratterizzata da un procedimento di approvazione peculiare e semplificato rispetto a quello ordinario. Essa non può quindi aprirsi a qualsiasi contenuto, come del resto prescrive, in particolare, l’art. 96-bis del regolamento della Camera dei deputati. A pena di essere utilizzate per scopi estranei a quelli che giustificano l’atto con forza di legge, le disposizioni introdotte in sede di conversione devono potersi collegare al contenuto già disciplinato dal decreto-legge, ovvero, in caso di provvedimenti governativi a contenuto plurimo, alla ratio dominante del provvedimento originario considerato nel suo complesso".
http://www.giurcost.org/decisioni/2015/0154s-15.html

Illegittime le norme sul commercio nei centri storici per mancata previsione dell'intesa Stato-Regioni
Valorizzazione e tutela dei beni culturali e tra questi strade e piazze vanno legittimamente condivisi tra Stato e regioni. Nel modificare il quadro costituzionale delle competenze di Stato e Regioni il legislatore costituzionale del 2001, infatti, tenendo conto delle caratteristiche diffuse del patrimonio storico-artistico italiano, ha disposto espressamente che la legge statale disciplini forme di intesa e coordinamento tra Stato e regioni proprio nella materia della tutela dei beni culturali. Ma se allo Stato va attribuita la salvaguardia delle esigenze primarie della tutela che costituisce il fondamento di tutta la normativa sui beni culturali, non vanno trascurate le peculiarità locali delle Regioni, con la conseguenza che una legge che pone vincoli per il commercio nelle aree soggette a vincolo è incostituzionale se sulla stessa non è stata prioritariamente raggiunta un'intesa con le regioni. Leggi l'approfondimento di Marilisa Bombi pubblicato sul Quotiziano PA delle leggi d'Italia
http://www.quotidianopa.leggiditalia.it/#primapag=PKQT0000139346,from=QEL

Legittime le autorizzazioni per le grandi strutture di vendita
La realizzazione di una grande struttura di vendita ha un considerevole impatto sul territorio, condizionandone la destinazione e gli sviluppi futuri, circostanza quest’ultima che impone, di per sé, la necessità che i principi in materia di liberalizzazione del commercio siano contemperati dalla tutela di un interesse generale, evidentemente inciso dalla realizzazione di una struttura di una tale dimensione. Lo ha stabilito il Tar Veneto con la sentenza 766 depositata il primo luglio 2015.
https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?ddocname=3XWP3TLEC7IFPGZ3LUI5GZJV7E&q=


Incostituzionali i vincoli per il commercio su aree pubbliche posti a tutela dei beni architettonici e storici
News inviata il 9 luglio 2015

Sono incostituzionali le previsioni stabilite da legge dello Stato che, a modifica del Codice Urbani, impongono limitazioni per l'esercizio dell'attività commerciale e di artigianato su area pubblica, senza che le disposizioni stesse siano state definite a seguito di intesa con le Regioni, in forza del rapporto di leale collaborazione. Ciò in quanto tutela e valorizzazione dei beni culturali sono inscindibili. Lo ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza 140 depositata il 9 luglio e disponibile a questo indirizzo: http://www.giurcost.org/decisioni/2015/0140s-15.html

Stabilimenti balneari e TULPS
Non basta la Scia per aprire uno stabilimento balneare anche se è stato già concesso l'uso dell'area demaniale. E' necessario, infatti, che sulle caratteristiche delle strutture si esprima la competente sopraintendenza che non lo può fare in anticipo. In tal senso Consiglio di Stato, Sezione VI, con la sentenza 3397 depositata ieri 8 luglio. La sentenza è disponibile all'indirizzo: https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?ddocname=IBIIHIMHFCC4UJP3JMD4VDTQ7U&q=

Garante antitrust: no a nuovi limiti e vincoli suglio orari dei negozi
In un’audizione parlamentare davanti alla Commissione Industria, commercio e turismo del Senato, il presidente dell’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato, Giovanni Pitruzzella, ha espresso un parere sfavorevole in merito ai disegni di legge (n. 1629 e 762) sugli orari dei negozi approvato alla Camera. Il provvedimento, secondo l’Antitrust, “reintroduce una serie di limitazioni e vincoli alla libera determinazione degli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali che vanno nella direzione contraria rispetto a quella di una piena liberalizzazione dello svolgimento delle attività commerciali”. In particolare, le riserve di Pitruzzella riguardano l’articolo 1 che prevede un’eccezione a questo principio individuando 12 giorni di chiusura obbligatoria corrispondenti alle principali festività annuali. Leggi tutto il comunicato del Garante http://www.agcm.it/stampa/comunicati/7767-pitruzzella-al-senato-no-dellantitrust-a-nuovi-limiti-e-vincoli-sugli-orari-dei-negozi.html



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