|
Archivio delle
news inviate alla mailing list della Comunità di Pratica
Al via il progetto “@e.bollo”.
News inviata il 24 settembre 2014
Presto sarà possibile pagare on-line l’imposta di bollo per le istanze e i relativi atti e provvedimenti trasmessi in via telematica. I contribuenti potranno presto pagare on-line l’imposta di bollo sulle richieste trasmesse in via telematica alla Pubblica Amministrazione e sui relativi atti. A renderlo noto è l’Agenzia delle Entrate con un comunicato stampa del 19 settembre 2014, nel quale viene annunciata la pubblicazione del provvedimento del 19 settembre 2014 del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, d’intesa con il Capo Dipartimento della Funzione Pubblica. Prende così il via il progetto “@e.bollo” grazie al quale sarà possibile versare l’imposta di bollo anche con carte di credito, di debito o prepagate.
Saranno due le fasi di attuazione del progetto:
- nella prima fase, il pagamento online della marca da bollo sarà possibile esclusivamente sui siti internet delle Pubbliche Amministrazioni che offriranno servizi interattivi di dialogo con gli utenti per la richiesta e il rilascio dei documenti elettronici;
- nella seconda fase sarà attivata la procedura di pagamento della marca da bollo digitale per le richieste e per i relativi atti scambiati tra cittadini e Pubbliche Amministrazioni via posta elettronica.
Il servizio sarà operativo nei prossimi mesi, considerati i tempi tecnici necessari allo sviluppo delle procedure, da parte delle Pubbliche Amministrazioni e degli intermediari che offriranno i servizi di pagamento, sulla base delle linee guida e delle specifiche tecniche elaborate dall’Agenzia delle Entrate e dall’Agenzia per l’Italia Digitale.
Saranno queste due agenzie che avranno cura di pubblicare l’elenco delle Pubbliche Amministrazioni che man mano attiveranno i servizi e quello degli intermediari che forniranno il servizio di pagamento e di emissione della “marca da bollo digitale”.
Sarà inoltre a breve disponibile sul sito internet delle Entrate una guida operativa dedicata ai contribuenti. La news è di www.tuttocamere.it
Furto al supermercato
Quando si consuma il furto se l’occhio vigile degli addetti alla vigilanza avevano tutto sotto controllo. Le sezioni unite della Cassazione cercano di dare una risposta con la sentenza 24 aprile – 18 settembre 2014, n. 38344.
Lettino abbronzante nel circolo privato
A meno che un socio non si porti da casa la propria lampada abbronzante, mettere a disposizione degli associati ad un circolo i lettini, configura attività soggetta alla disciplina prevista per l’attività di estetica. Leggi l’approfondimento di Marilisa Bombi, pubblicato sul Quotidiano enti locali delle leggi d’Italia del 23 settembre 2014.
Coniglietti avvelenati: il danno arriva fino in tavola
La somministrazione di un farmaco nocivo ad animali vivi da allevamento può integrare il reato di corruzione ed alterazione di sostanze alimentari. Infatti, gli animali vivi, pur non potendo considerarsi sotto il profilo strettamente fisiologico come sostanze destinate all’alimentazione, sono tali sotto il profilo funzionale, in quanto sono normalmente destinati, dopo la macellazione, all’alimentazione umana. In tal senso, Corte di Cassazione, sez. I Penale, sentenza n. 38624/14; depositata il 22 settembre). La news è di dirittoegiustizia.it
|
Le Agenzie per le imprese attestano la conformità
News inviata il 20 settembre 2014
La conformità della Scia può essere attestata anche dalla Agenzie per le imprese, con la possibilità, pertanto, del Comune, di intervenire soltanto in sede di autotutela; lo prevede esplicitamente il decreto legge 91/2014. Leggi l’approfondimento di Marilisa Bombi pubblicato sul Quotidiano enti locali delle Leggi d’Italia.
Liberalizzazioni sì, ma, però ….
I principi costituzionali e comunitari in materia di libertà di iniziativa economica e di tutela della concorrenza non escludono che esigenze di tutela di valori sociali di rango parimenti primario possano suggerire condizionamenti e temperamenti al dispiegarsi dei diritti individuali quando nelle medesime zone non vige un divieto assoluto di intraprendere qualsiasi attività commerciale. Ciò avviene soprattutto quando le limitazioni perseguono la concorrente finalità di tutelare la collettività residente sul territorio; anche consentendo la permanenza, negli ambiti territoriali tutelati, di un’offerta variegata di beni e servizi che non sia depauperata di attività tradizionali altrimenti a rischio di estinzione, permanenza che può essere assicurata solo attraverso il non esaurimento dei locali disponibili che, altrimenti sarebbero prevalentemente, se non esclusivamente, destinati alla redditizia attività di bar; oltre alla necessità di assicurare la vivibilità sotto diversi profili (la quiete notturna, in considerazione dell’orario di chiusura dei detti esercizi, o ancora il parcheggio, essendo la disponibilità saturata dalla relativa clientela) del quartiere stesso, il quale subisce una notevole pressione antropica proprio in conseguenza della particolare concentrazione delle attività commerciali ivi insistenti. In tal senso il Tar Lazio, sezione seconda ter, con la sentenza 8927 depositata il 12 agosto 2014.
Stop ai moralismi e ai sindaci sceriffi: il Tar dà ragione al sexy shop
Il tribunale amministrativo della Lombardia condanna il comune di Tradate a risarcire la titolare di un negozio a luci rosse che non aveva potuto aprire per i diktat dell'allora sindaco leghista. Che manteneva il "decoro" a colpi di ordinanze. Leggi tutta la notizia.
|
Schiamazzi e musica troppo alta: l´estate è finita, ma il problema resta
News inviata il 15 settembre 2014
Con l’introduzione del divieto di fumo all’interno dei bar, sempre più frequentemente i titolari dei locali pubblici allestiscono, all’esterno, su suolo pubblico o privato, tavolini e sedie per il consumo sul posto; ed il discorso non cambia durante la stagione invernale perché la fantasia non ha limiti: dai funghi alle coperte messe a disposizione dei clienti, tutto va bene per un aperitivo sotto le stelle. Ma che succede se gli schiamazzi dei clienti superano la soglia del sopportabile e se la musica che viene diffusa dagli altoparlanti è sopra la soglia consentita?
Leggi l’articolo di Marilisa Bombi, pubblicato sull’ultimo numero di PL.COM, Myo Editore.
Incontriamoci a Treviso
Promosso dal Centrostudialtapadovana, venerdì 26 settembre, un incontro destinato ad approfondire le più recenti novità normative e giurisprudenziali in materia di attività economiche. Consulta il programma.
Legittimo porre dei vincoli all’utilizzo dei giochi
La circostanza che il regime di liberalizzazione degli orari sia applicabile indistintamente agli esercizi commerciali e a quelli di somministrazione non preclude all’Amministrazione comunale la possibilità di esercitare il proprio potere di inibizione delle attività per comprovate esigenze di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, oltre che del diritto dei terzi al rispetto della quiete pubblica, in caso di accertata lesione di interessi pubblici quali quelli in tema di sicurezza, libertà, dignità umana, utilità sociale, salute. In tal senso il Consiglio di Stato, Sezione V, con la sentenza 3845 depositata il 27 agosto 2014.
|
Ordine di servizio per i SUAP: valorizzare le Agenzie per le imprese
News inviata il 8 settembre 2014
Ciò è dovuto anche in forza del recente art. 19 bis, comma 1, lettera a) del decreto legge 91/2014, (e relativa legge di conversione) il quale dispone chiaramente che: “i controlli, le dichiarazioni e le attività istruttorie delle Agenzie per le imprese sostituiscono a tutti gli effetti i controlli e le attività delle amministrazioni pubbliche competenti, sia nei procedimenti automatizzati che in quelli ordinari, salvo per le determinazioni in via di autotutela e per l’esercizio della discrezionalità”. I comuni devono provvedere, quindi, ad adattare i propri portali ed il proprio sistema telematico per il traffico di dati con le agenzie. Lo chiarisce la nota del Mise dello scorso 4 settembre.
I cittadini insegnano allo Stato come si comunica un “pericolo”
“In base al decreto Balduzzi n. 158 del 2012, sulle slot “devono essere riportate in maniera chiaramente visibile la percentuale di probabilità di vincita che il soggetto ha nel gioco”. Devono inoltre essere apposte “formule di avvertimento” sul rischio di dipendenza dalla pratica di giochi con vincita in denaro.” Riguardo il rispetto di quest’obbligo, c’è chi lo fa coscienziosamente e chi lo fa per dovere. Leggi tutta la notizia di Marcello Esposito, pubblicata sul Blog Vita.it (buone idee in circolo)
|
Cassazione: Bimbo cade dalla giostra al parco? Nessuna responsabilità del Comune se il pericolo è evitabile
News inviata il 5 settembre 2014
Un adulto, e a maggior ragione un genitore, "che accompagna un bambino in un parco giochi deve avere ben presenti i rischi che ciò comporta, non potendo poi invocare come fonte dell'altrui responsabilità, una volta che la caduta dannosa si è verificata, l'esistenza di una situazione di pericolo che egli era tenuto doverosamente a calcolare". Fonte: (www.StudioCataldi.it)
Orari e sale giochi: anche la Corte costituzionale dice la sua
Con una interessante sentenza depositata il 18 luglio 2014, la Corte costituzionale indica la strada che i comuni possono seguire per contrastare la massiccia diffusione degli apparecchi con vincita in denaro sul proprio territorio. Marilisa Bombi, per il Quotidiano enti locali delle leggi d'Italia, ha analizzato i contenuti della sentenza.
|
pag: 55 56 57 58 59 60 61 62 63 (di 346)
|
| |