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Archivio delle news inviate alla mailing list della Comunità di Pratica


Un giornalaio e un terreno di proprietà altrui: ma se il prestito dura più di 20 anni il bene non si chiama più “Pietro”
News inviata il 7 maggio 2014

La P.A. può usucapire il bene privato del quale, per oltre un ventennio, nell’erronea convinzione che fosse demaniale, abbia disposto la concessione in uso a terzi, atteso che, mentre l’errata supposizione di demanialità del bene non incide sulla volontà della P.A. di gestirlo uti dominus, risolvendosi in un errore sul bene giuridico del bene irrilevante ai fini dell’usucapione, la concessione in uso a terzi costituisce uno dei modi di disposizione del bene e, quindi, di possesso dello stesso da parte dell’ente pubblico. In tal senso, Corte di Cassazione, sez. II Civile, sentenza n. 9682/14; depositata il 6 maggio. www.dirittoegiustizia.it

Etichettatura comunitaria
Con decreto legislativo 17 aprile 2014, n. 69 (GU Serie Generale n.103 del 6 maggio 2014) è stata emanata la “Disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni del regolamento (CE) n. 1107/2009 relativo all'immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari e che abroga le direttive 79/117/CEE e 91/414/CEE, nonche' del regolamento (CE) n. 547/2011 che attua il regolamento (CE) n. 1107/2009 per quanto concerne le prescrizioni in materia di etichettatura dei prodotti fitosanitari.
 


Ecco cosa desiderano cittadini ed imprese
News inviata il 5 maggio 2014

L’ascolto dei cittadini, delle imprese e delle loro associazioni è la condizione indispensabile per il successo di una politica di semplificazione. In tal senso il Dipartimento della funzione pubblica ha pubblicato il risultato dell’indagine avviata gli scorsi mesi: 100 procedure da semplificare. Leggi i risultati e scoprirai alcune cose decisamente interessanti.

Prevenzione incendi: chi vivrà vedrà
Che sia la volta buona? Secondo il Ministro dell’interno, Alfano, è così ma fino a quando non vediamo le modifiche in Gazzetta nessuno ci può credere. Sta di fatto che, secondo il Ministro, “Il progetto forma un modello di declinazione della sussidiarietà orizzontale e questo è il nucleo di quello che vogliamo realizzare, con il protagonismo dei professionisti che si assumono la responsabilità delle scelte. In questo progetto sono dunque le linee guida della rivoluzione burocratica che semplifica la vita di milioni di italiani, dagli imprenditori agli artigiani, dai professionisti ai cittadini».

DURC: disciplina carente in Lombardia
La revoca della concessione non s’ha da fare. E a nulla rileva, quindi, il verbale dei carabinieri dal quale risulterebbe che un soggetto prestava la sua attività lavorativa senza che il datore di lavoro avesse provveduto alla sua regolarizzazione. Ciò in quanto le regole di diritto vanno rispettate. In tal senso Tar Lombardia, Milano, Sezione I, sentenza 1021 del 23 aprile 2014.

Rissa fuori della discoteca: il locale viene chiuso
E’ comunque responsabile il titolare. Lo ha chiarito il Tar Lombardia, sezione I, con la sentenza 1022 depositata il 23 aprile 2014. In particolare, il Collegio ha chiarito che la finalità perseguita dalle disposizioni di cui all’art. 100 citato non è quella di sanzionare la soggettiva condotta del gestore del pubblico esercizio per avere consentito la presenza, nel proprio locale, di persone potenzialmente pericolose per l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini, ma piuttosto quella di impedire, attraverso la temporanea chiusura del locale, il protrarsi di una situazione di pericolosità sociale, ragion per cui si ha riguardo esclusivamente all’obiettiva esigenza di tutelare l’ordine e la sicurezza dei cittadini, anche a prescindere da ogni personale responsabilità dell'esercente.
 


Tutela dei centri storici: limiti per il commercio ma anche per le sale giochi
News inviata il 2 maggio 2014

Se il Comune ha individuato, in base alla disciplina del commercio, le aree in cui inibire l’apertura di attività commerciali al fine di salvaguardare il contesto urbano, di particolare interesse, il vincolo di apertura riguarda anche le sale in cui si fa offerta di gioco, come le sale VLT. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato con la sentenza 1861 depositata il 16 aprile 2014. Leggi l'approfondimento di Marilisa Bombi pubblicato sul Quotidiano enti locali delle Leggi d'Italia del 30 aprile 2014.

Chiusura degli opifici mediante art. 54: una gradualità smisurata?
Con sentenza del 10 aprile 2014, il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, sezione staccata di Catania (Sezione Quarta), ha deciso di un ricorso avverso una misura correttiva disposta ai sensi del regolamento (CE) n. 882/2004. Nella specie si trattava di una serie di provvedimenti di chiusura dell’attività ex art. 8 D.Lgs. 507/1999 che, a dire del ricorrente, erano da considerarsi in violazione anche dell’art.54 Regolamento CE 882/2004 - 852/2004 e 853/2004. Lo stabilimento era infatti pacificamente privo dei prescritti requisiti igienico-sanitari. Leggi tutta la notizia di www.lexalimentaria.it


Spettacolo viaggiante: è uscito il numero di aprile
News inviata il 27 aprile 2014

Tutto da leggere il numero di aprile della rivista "Lo spettacolo viaggiante" edita dall'ANESV l'Associazione degli operatori di settore il cui direttore, Maurizio Crisanti, è una inesauribile miniera di informazioni. In questo numero, di rilevante interesse, la nota del Ministero dell'interno del 22 aprile e relativa al certificato penale per i dipendenti dei parchi di divertimento; l'anticipazione sulla prossima pubblicazione delle norme tecniche in materia di palchi e l'attività di controllo svolta dal Comune di Torino per reprimere gli abusi nel settore gioco.

Mais OGM e intervento della Regione
Il Tar Friuli Venezia Giulia, con la sentenza 178 del 24 aprile ha respinto il ricorso della ditta Fidenato che aveva impugnato gli ordini della Regione con i quali erano state imposte particolari cautele nella procedura di raccolta e trasporto del mais tran genico. Secondo il Tar, il sistema delle coltivazioni transgeniche come delineato dai principi europei, trasfusi nella legislazione italiana e regionale, consente la coltivazione di mais transgenico, ma a certe condizioni. Sono legittimi, pertanto, gli atti regionali perchè, in sostanza, non impediscono affatto la coltivazione di mais transgenico. Ma si limitano a prevedere alcuni accorgimenti in fase di raccolta idonei a evitare la commistione di piante di varia origine. Si tratta di una norma specifica finalizzata ad evitare commistioni e comunque emanata in attesa della predisposizione dei piani di coesistenza. La stessa data di raccolta del mais era finalizzata evidentemente a evitare successive commistioni di culture, che sarebbero altamente probabili in caso di maturazione eccessiva del mais medesimo.

I tatuaggi in FVG
Nuova normativa per le attività di tatuaggio e piercing (ad eccezione di quello al lobo dell'orecchio) in Friuli Venezia Giulia grazie all'approvazione definitiva da parte della Giunta regionale del Regolamento di attuazione della legge regionale 7/2012. Il Regolamento, approvato su proposta dall'assessore alla Salute Maria Sandra Telesca, il 4 aprile scorso, dispone i requisiti igienico-sanitari dei locali, degli impianti idrici, di areazione e organizzativi in generale. Il testo definisce le caratteristiche e le modalità di utilizzo delle attrezzature e dei pigmenti colorati utilizzabili, le modalità di svolgimento dei percorsi formativi e di aggiornamento del personale e le modalità di espressione del consenso informato che, in quest'ultimo caso, riguarderanno anche il piercing al lobo dell'orecchio ai minori di 14 anni. ARC/EP

Commercio su aree pubbliche: libertà di orario
Lo ha stabilito la Corte costituzionale con la sentenza n. 104 depositata lo scorso 18 aprile, trascurando tuttavia il fatto che la libertà di iniziativa economica non può configgere con l’interesse pubblico e la tutela dei beni culturali. Leggi l’approfondimento di Marilisa Bombi pubblicato su PL.COM del 24 aprile 2014.


Maroni: niente VLT se il Comune non è d’accordo
News inviata il 24 aprile 2014

Secondo il Presidente della Giunta regionale, sulla materia delle sale giochi esiste “un concorso di interessi pubblici di pari rilievo facenti capo ad amministrazioni diverse, statali (Ministero dell’Interno, concorso pubblico in materia di sicurezza) da un lato e territoriali dall’altro (Regione Lombardia, interesse pubblico a tutela dei più deboli e degli affetti da ludopatie), con la conseguenza che il regime di pubblica sicurezza convive con eventuali norme di legge regionali o regolamentazioni comunali che, muovendo su un piano diverso rispetto a quello della licenza di Polizia, pongono limiti all’apertura di sale gioco, sale bingo e Vlt”. www.jamma.it

L’occupazione suolo pubblico non è atto dovuto
E’ legittimo prevedere zone dove, vista la peculiarità dell’interesse storico, artistico ed architettonico, è possibile stabilire il divieto alla concessione del suolo pubblico per le imprese commerciali oltre alla massima occupazione. Lo ha affermato il Consiglio di Stato, Sezione V, con la sentenza 1646 depositata l’8 aprile 2014.

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