|
Archivio delle
news inviate alla mailing list della Comunitą di Pratica
Il Mise ci riprova!
News inviata il 23 maggio 2013
Pubblicate on-line numerosissime risoluzioni (alcune anche doppie!) che trattano un po’ di tutto. Relativamente ad alcune, sarà comunque utile sviluppare alcune considerazioni che saranno rese disponibili on-line. Ciò in quanto sono necessariamente da confutare, perché, per certi versi paradossali. Quasi assenti, invece, le questioni relative ai requisiti professionali. Ciò fa ben sperare perché significa che un quadro d’insieme si è finalmente formato!
Parco giochi del ristorante: bambino vittima di un incidente, nessuna responsabilità del ristoratore
Unico obbligo del titolare dell'attività commerciale è garantire l'adeguatezza delle strutture riservate ai figli della clientela. Ma a suo carico non è possibile alcun obbligo di sorveglianza. Piuttosto bisognerebbe chiamare in causa i genitori. In tal senso Corte di cassazione, sez. III Civile, sentenza n. 12401/13; depositata il 21 maggio. (www.diritto&giustizia.it)
|
Trento libera gli orari
News inviata il 21 maggio 2013
Anche la Provincia autonoma di Trento ha deciso, seppur in via provvisoria, di liberalizzare gli orari degli esercizi di vendita, ferma restando la necessità di cercare di contemperare gli interessi di tutti i soggetti coinvolti. In tal senso sono state informate tutte le associazioni di categoria con la nota del 15 maggio 2013.
Il gioco d'azzardo in Italia, fra business e patologia
La tragica sparatoria avvenuta davanti a Palazzo Chigi, mentre il governo Letta stava giurando, ad opera di un disoccupato con problemi di dipendenza da gioco d'azzardo, Luigi Preiti, ha messo in luce, nel modo più sconvolgente, che l'incontro fra disagio sociale e sogni frustrati di facili guadagni può generare dei mostri. Il problema si chiama "gioco d'azzardo patologico" una dipendenza che in verità non ha più niente a che vedere con l'attività ricreativa del gioco. (La stessa cosa si potrebbe comunque dire anche del nuovo termine "ludopatia" che si sta diffondendo negli ultimi tempi: chi cade nella dipendenza da gioco d'azzardo infatti non è tanto malato per il gioco in sé, quanto per gli azzardi cui si espone durante il gioco). Leggi tutta la notizia.
La sottoscrizione delle dichiarazioni
Impresa esclusa dalla gara per la gestione del servizio ristoro all’Università perché manca una firma. Ciò in quanto la necessità di questa, oltre a derivare dalle previsioni del capitolato, discende dai principi generali sulla fonte delle responsabilità, anche di ordine penale, derivanti dalla falsità dell'atto: se il modello di autocertificazione non è sottoscritto, il medesimo non ha nessun significato, non solo giuridico, ma neanche logico, dato che ne viene meno la stessa riconoscibilità esteriore come forma di autocertificazione, per cui si configura l'ipotesi di omessa presentazione di un atto. In tal senso il Consiglio di Stato, Sezione VI, con la sentenza n. 2548 depositata il 10 maggio 2013.
Tutela beni architettonici
Il pavimento della galleria si può rovinare: il mercatino non s’ha da fare è quanto dice la Soprintendenza. Ma il Consiglio di Stato non è d’accordo. Il porticato di Roma in questione, infatti, (piazza Vittorio Emanuele ) appaiono costantemente brulicanti di ogni genere di commerci e traffici, nei tempi correnti poi di frequente provenienza dall’estremo oriente asiatico, con continui trasporti di imballaggi, scarichi di furgoni e bancarelle di vendita installate in permanenza. Da ciò ne consegue che la posa di bancarelle movibili, dotate di piedini di gomma e poste in sito per un sabato al mese per scopi di mera solidarietà non può certamente essere causa di degrado in un ambiente sufficientemente “antropizzato” e certamente non caratterizzato da sorta di “riserve esclusive”. Ipse dixit. Consiglio di Stato, Sezione V, sentenza 2588 depositata il 13 maggio 2013.
Chiudere il passo carraio? Sì ma bisogna motivare l’atto
Se c’era una convenzione con il proprietario del negozio per la realizzazione di un passo carraio in prossimità di un incrocio, per consentire l’accesso all’area di parcheggio dei negozi, Comune e Provincia non possono decidere ipso facto di chiuderlo perché si deve realizzare una rotatoria. Insomma, biasogna perlomeno ascoltare le proposte del diretto interessato. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato, Sezione V, con la sentenza n. 2583 depositata il 13 maggio 2013.
Mercato turistico identico, nomi troppo simili: la ditta più recente deve cambiare identificazione
Troppi episodi di confusione provocano le lamentele e l’azione giudiziaria del titolare della struttura più antica. Tesi accolta solo parzialmente dai giudici: è evidente la eccessiva similarità dell’identificativo dei due alberghi, nonostante le distanze e la collocazione in due Comuni diversi. Ma ciò non può legittimare anche il risarcimento del danno. In tal senso, Corte di Cassazione, sez. VI Civile - 1, ordinanza n. 12136/13; depositata il 17 maggio 2013. (www.dirittoegiustizia.it)
|
Il DURC anche in Veneto
News inviata il 20 maggio 2013
Obbligo di regolarità contributiva per l’esercizio del commercio su aree pubbliche anche in Veneto. Lo ha stabilito la Regione, che con Legge n. 8 del 14 marzo 2013, ha modificato la legge regionale 10/2001. La regolarità contributiva dovrà essere verificata al rilascio e periodicamente dal Comune, che adotta modalità telematiche di verifica presso gli enti previdenziali. L’obbligo scatterà il prossimo primo giugno. (Monica Sica)
Val d’Aosta: il Governo impugna la legge regionale relativa al commercio
La norma regionale presenta degli elementi di criticità dal punto di vista concorrenziale. In particolare, il nuovo art. 1-bis, della legge regionale 12/1999 introdotto dalla legge 25/2013, è suscettibile di reintrodurre surrettiziamente limiti all’accesso ed all’esercizio di attività economiche nella misura in cui orienta la determinazione degli indirizzi da parte della Giunta Regionale a non meglio specificati “obiettivi di equilibrio della rete distributiva” che dovranno tenere conto anche dell’interesse dei consumatori alla qualità, varietà, accessibilità e convenienza dell’offerta.
I sindaci di 7 città (per intanto) contro le slot
Sindaci di destra e sinistra, di ogni orientamento politico sostengono la campagna contro le slot, perché impoveriscono la città! La campagna è contro il dilagare delle slot machines (guarda il video). Si tratta di uno spot promosso dalle Iene ma realizzato da sette tra i sindaci più rappresentativi d'Italia. In base alle indicazioni del sito, chi ha a cuore questa battaglia può liberamente utilizzare il video per farlo circolare. Bravi! E’ una battaglia civile che anche noi condividiamo.
|
Limiti per le slot
News inviata il 17 maggio 2013
Dal tabaccaio posizionato vicino alla chiesa, si potrà anche acquistare un gratta e vinci ma non si gioca con le slot machine, almeno in Liguria e nelle altre regioni in cui il legislatore è intervenuto. Lo ha stabilito Il Tribunale amministrativo regionale per la Liguria, Sezione seconda, con la sentenza 753 depositata il 7 maggio 2013 che ha respinto il ricorso presentato avverso il diniego opposto dal Comune di Genova. (da Italiaoggi)
Rumore? La responsabilità è del titolare
Se i clienti sono rumorosi, il titolare del bar ne paga le conseguenze se nell'ambito dell'ordinaria gestione dell’attività non impedisce che gli avventori del locale provochino eccessivo rumore, tale da procurare disturbo alle ordinarie occupazioni ed al riposo degli abitanti degli immobili siti nei pressi del bar stesso. La Corte di Cassazione, sez. I penale, con la sentenza n. 20207/13, depositata il 10 maggio (da ItaliaOggi)
|
Odori molesti
News inviata il 16 maggio 2013
Proprietario dell’immobile e gestore della pizzeria devono adottare qualsiasi mezzo per evitare la fuoriuscita di fumi ed odori fastidiosi, al fine di evitare di incorrere nel reato di cui agli artt. 110 e 674 cod. pen. (getto pericoloso di cose). Ciò in quanto soltanto l'adozione da parte dell'imprenditore, con largo anticipo e con considerevole dispendio di risorse economiche, di appropriate tecnologie particolarmente qualificate per prevenire le immissioni moleste esclude la colpa. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, sez. III Penale che, sentenza 6 dicembre 2012 - 6 maggio 2013, n. 19437, ha dichiarato inammissibile il ricorso avverso la sentenza del tribunale di Bari perché manifestamente infondato.
Dispetti tra commercianti
La revoca della concessione di suolo pubblico al titolare di un bar deve essere adeguatamente motivata. Insomma, non è sufficiente che il proprietario del negozio adiacente ritiri il nulla osta a suo tempo concesso, senza che siano ricercate soluzioni di contemperamento dei reciproci interessi. Lo ha affermato il Tar Lombardia, Sezione I, con l’ordinanza 484 del 26 aprile, 2013 che ha sospeso l’efficacia del provvedimento del Comune di Milano. In sostanza, è pur vero che la concessione è soggetta ad un potere di valutazione dell’interesse pubblico, ma tale principio sarebbe seriamente compromesso ove la revoca conseguisse ad un generico motivo, quale il pregiudizio all’attività del titolare del negozio confinante. Pertanto, perché le revoca possa essere considerata legittima, è necessaria la contestazione delle condotte previste dal regolamento comunale quali, in particolare, sensibili modificazioni rispetto al progetto approvato o nocumento al decoro e pericolo per le persone e le cose.
|
pag: 87 88 89 90 91 92 93 94 95 (di 346)
|
| |