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Archivio delle
news inviate alla mailing list della Comunità di Pratica
Illegittima ogni limitazione all’attività commerciale
News inviata il 17 marzo 2013
La Corte costituzionale, con la sentenza n. 38 depositata il 15 marzo 2013, ha dichiarato l’incostituzionalità di alcune disposizioni contenute nella legge della provincia di Bolzano e che riguardano in particolare, la possibilità di introdurre dei vincoli in materia di orari, al fine di tutelare gli usi ed i costumi locali, ma anche la possibilità di aprire strutture commerciali che necessitano di ampie superfici nelle zone produttive.
La Commissione Vigilanza Pubblico Spettacolo: la storia infinita
Secondo l´ANCI, con un parere fornito ad un Comune veneto la CCVPS ha subito la stessa sorte di quella provinciale. Ma qualche dubbio, a questo proposito, è più che legittimo. Nel senso che, allo stato attuale, è ancora il Comune a poter decidere il da farsi. Marilisa Bombi, per PL.COM, ha approfondito la problematica ed il contributo è stato reso disponibile da EDK editore per la Comunità di pratica.
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Supermercato rumoroso: legittima l’ordinanza del Sindaco
News inviata il 15 marzo 2013
E’ legittima l’ordinanza del Sindaco di ingiunzione alla realizzazione di adeguate opere nel supermercato al fine di garantire che le emissioni acustiche causate dall’attività fossero conformi ai valori limite previsti dalla legge. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato, sezione V, con la sentenza 1372 depositata il 6 marzo 2013.
Cibi mal conservati e topi nel supermercato: non risponde l’imprenditore, ma il responsabile della struttura
Qualora ogni unità territoriale dell’apparato commerciale sia dotata di un soggetto investito di mansioni direttive, il problema della responsabilità relativa al rispetto dei requisiti igienici e sanitari dei prodotti va affrontato con riferimento alla singola struttura aziendale, all’interno della quale dovrà ricercarsi il responsabile dei fatti contestati. In tal senso la Corte di Cassazione, sez. III Penale, sentenza n. 11835/13; depositata il 13 marzo 2013. Diritto&giustizia.it
Nuovi pareri del Mise
Sono stati pubblicati on-line, nel sito istituzionale del Ministero dello sviluppo economico, nuovi pareri in materia di vendita prodotti agricoli a cielo aperto su area privata, requisiti professionali, semplificazione procedimentale e divieto vendita prodotti alcolici in ore notturne. Ma come sempre si ricorda, è necessario non prendere per oro colato quanto il Mise afferma. Ciò in quanto il suo punto di vista vale tanto quanto i convincimenti di chi sta in trincea.
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Sale giochi e buona condotta
News inviata il 13 marzo 2013
La questura nega l’autorizzazione ex articolo 88 Tulps per l’apertura di una sala VLT per la mancanza della buona condotta, avendo ricevuto da AAMS, la ditta interessata, dei decreti ingiuntivi per violazione delle disposizioni in materia di gioco ed il Tar Toscana le dà ragione. In tal senso la sentenza della sezione II n. 20 depositata il 7 febbraio 2013.
Prime indicazioni per le verifiche antimafia
La recente entrata in vigore del D.Lgs. 15 novembre 2012, n. 218 che ha modificato il Codice antimafia (D.Lgs. 6 settembre 2011, n. 159) ha anticipato al 13 febbraio 2013 l’entrata in vigore delle disposizioni del Libro II del predetto Codice. In buona sostanza, il Decreto del Presidente della Repubblica 3 giugno 1998, n. 252 (richiamato dall’art. 71, comma 5, del D.Lgs. 59/2010) è stato abrogato e sostituito dal D.Lgs. 6 settembre 2011, n. 159, per cui da tale data i requisiti morali per l’esercizio del commercio e della somministrazione vanno verificati con riferimento a coloro che rientrano nell’ambito soggettivo di cui all’art. 85 del D.Lgs. 6 settembre 2011, n. 159 in quanto sottoposti a “comunicazione” antimafia. Nella Circolare della Prefettura di Cuneo sono elencati dettagliatamente i soggetti sottoposti a “comunicazioni” antimafia e, di conseguenza (per effetto dell’art. 71, comma 5, del D.Lgs. 59/2010), alla verifica dei requisiti morali per il commercio e la somministrazione. (marco odasso)
SUAP e politiche di sviluppo commerciale: il Governo impugna due leggi della Regione Veneto
Il Governo ha impugnato davanti alla Corte Costituzionale due leggi del Veneto. Si tratta della lr n. 50 del 28 dicembre 2012 (Bur del 31 dicembre 2012) "Politiche per lo sviluppo del sistema commerciale nella Regione del Veneto". Ciò in quanto gli articoli 17,18 e 19 di tale legge che regolano rispettivamente gli esercizi di vicinato, le medie e le grandi strutture di vendita prevedono che il SUAP sia responsabile dell'autorizzazione relativa ad apertura, ampliamento o riduzione di superficie, mutamento del settore merceologico, trasferimento di sede, sub ingresso degli esercizi di vicinato e delle medie strutture con superficie di vendita non superiore a 1.500 mq, nonché, di quella relativa ad apertura, ampliamento di superficie, trasferimento di sede, trasformazione di tipologia delle grandi strutture di vendita, senza far riferimento alla procedura di VAS. Con ciò, secondo il Governo, la disciplina regionale contrasta con quella statale sulla valutazione ambientale strategica, adottata dallo Stato nell'esercizio della propria competenza legislativa esclusiva in materia di tutela dell'ambiente ed ecosistema ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera s), della Costituzione. Viene chiesta inoltre la pronuncia di incostituzionalità anche con riferimento agli articoli 22 (Requisiti ambientali e viabilistici) e 26 che, disciplinando gli interventi edilizi relativi alle strutture di vendita a rilevanza regionale, stabilisce che tali interventi "sono soggetti ad un accordo di programma ai sensi dell'articolo 34 del decreto legislativo n. 267 del 2000, anche in variante .. ai piani territoriali... ". Impugnata anche la lr n. 55 del 31 dicembre 2012 pubblicata sul Bur del 31 dicembre 2012 "Procedure urbanistiche semplificate di sportello unico per le attività produttive e disposizioni in materia urbanistica, di edilizia residenziale pubblica, di mobilità, di noleggio con conducente e di commercio itinerante." . Ciò per la presunta incostituzionalità dell’art. 16 in materia di esercizio del commercio in forma itinerante sulle aree demaniali marittime e l'art. 4 che legittima l'esclusione dalla VAS delle varianti allo strumento urbanistico generale connesse ad interventi di edilizia produttiva. (ornella donat)
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Affitto di poltrona: il punto di vista di Confartigianato
News inviata il 11 marzo 2013
I mutamenti della situazione socio-economica del Paese e le ripercussioni che tali cambiamenti hanno comportato sulle imprese del settore benessere, hanno indotto le Categorie coinvolte ad analizzare nuovi modelli di gestione aziendale che consentano – da una parte l’ottimizzazione e quindi la riduzione dei costi fissi per i titolari dei saloni di acconciatura e dei centri estetici e – dall’altra – la regolarizzazione delle prestazioni di quei soggetti che non avendo la disponibilità di tenere in piedi un’azienda regolare, spesso e volentieri svolgono l’attività in maniera completamente “sommersa” danneggiando in tal modo la Categoria e l’economia del Paese.
Si è dunque proceduto a verificare le condizioni di fattibilità dell'opzione "affitto di poltrona/cabina", onde fornire alla Categoria indicazioni attendibili ed applicabili su tutto il territorio nazionale dato che, come è noto, tale strumento viene già utilizzato in alcune province, ma l’orientamento delle Istituzioni locali è disomogeneo e non ben definito. Nel documento allegato sono riportati alcuni suggerimenti per una corretta applicazione di tale opportunità.
Orari dei PE liberi, ma fino ad un certo punto
L’art. 3, comma 1, lett. d-bis), D.L. n. 223/2006 conv. nella L. n. 248/2006 (aggiunto dall’art. 31, comma 1, D.L. n. 201/2011 conv. nella L. n. 214/2011) ha statuito che l’attività di somministrazione di alimenti e bevande può essere svolta senza “il rispetto degli orari di apertura e di chiusura, l’obbligo della chiusura domenicale e festiva, nonché quello della mezza giornata di chiusura infrasettimanale dell’esercizio”. Ma tale sopravvenuta norma non ha, però, espressamente abrogato il combinato disposto di cui agli artt. 8, commi 1, 2 e 3, e 10, comma 3, L. n. 287/1991, ai sensi del quale il mancato rispetto da parte degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande sia degli orari minimi e massimi di apertura e chiusura, stabiliti dal Sindaco (con la tolleranza di posticipare e/o anticipare tali orari per massimo 1 ora e la possibilità di effettuare una chiusura intermedia di massimo 2 ore), sia degli obblighi di comunicare al Comune l’orario adottato e di renderlo noto al pubblico con l’esposizione di un apposito cartello ben visibile, comporta, oltre alla sanzione pecuniaria da 154,00 € a 1.032,00 €, anche la sanzione ex art. 14 quater R.D. n. 773/1931 di sospensione dell’attività per un periodo non superiore a 3 mesi. In tal senso il Tar Basilacata con la sentenza 41/2013.
Piani commerciali: tutto da rifare
La motivazione del diniego all’apertura di un nuovo esercizio di somministrazione (o di vendita) dovrà mostrarsi “ragionevolmente proporzionata” rispetto alle indicate finalità di interesse pubblico generale, così come richiesto dal citato art. 1, comma 2, del decreto-legge n. 1 del 2012, convertito in legge n. 27 del 2012. Nel caso di una domanda di apertura di una nuova attività commerciale, pertanto, l’amministrazione deve compiere un’esauriente istruttoria volta a verificare se risulti davvero compromessa, nel caso specifico, qualcuna di quelle finalità previste decreto-legge n. 1 del 2012, convertito in legge n. 27 del 2012, il cui art. 1, comma 2, ed, in caso positivo, deve esaurientemente giustificare l’applicazione “ragionevolmente proporzionata” dell’eccezione (il divieto di nuova apertura) a fronte dell’opposta regola generale (la libertà di nuova apertura). In tal senso la Sezione II del Tar Piemonte, con la sentenza 276 depositata il 28 febbraio scorso.
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Il direttore di tiro tra funzioni di ps e competenza del comune
News inviata il 10 marzo 2013
Non sono molti i soggetti che praticano questa attività o questo sport. Ma proprio in relazione alla limitata casistica i dubbi che emergono quando si tratta di istruire un procedimento aumentano. Marilisa Bombi, per PL.COM ha analizzato la disciplina. e l'approfondimento, su gentile concessione di EDK Editore è stato reso disponibile per la Comunità di pratica.
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pag: 93 94 95 96 97 98 99 100 101 (di 346)
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